"La crisi continua a pesare sul clima di fiducia delle aziende agricole italiane. Anche se qualche miglioramento si rileva in termini di aspettative, seppure in un quadro di incertezza alimentato, più di recente, dai timori di un aumento dei costi di produzione".  E' il giudizio di sintesi che emerge dalla prima indagine Ismea, relativa al terzo trimestre 2010, sul clima di fiducia delle aziende agricole italiane, illustrata nell'ambito della conferenza stampa di presentazione dell'indagine trimestrale del settore agricolo lombardo, organizzata da Unioncamere e Regione Lombardia. 

Le indicazioni raccolte da Ismea su un panel di 900 operatori del settore primario rivelano che la ripresa, seppure avviata in diversi settori, compresa l'industria manifatturiera, non sembra ancora coinvolgere appieno le aziende agricole, anche se il giudizio sugli sviluppi congiunturali, che resta prevalentemente negativo, appare in lieve recupero rispetto al terzo trimestre dell'anno scorso. 

A livello settoriale emergono comunque alcune differenze nelle valutazioni espresse dai produttori. I risultati dell'indagine delineano in particolare un quadro meno negativo, rispetto alla media generale, per le aziende vitivinicole, al pari di quanto rilevato per le altre coltivazioni legnose e per gli allevamenti. 

"Non ci sorprende - ha commentato Egidio Sardo, direttore generale di Ismea - che l'uscita dalla crisi stia avvenendo, per le imprese agricole, a piccoli passi e con qualche difficoltà oggettiva, insita negli elementi strutturali della nostra agricoltura, primi fra tutti la ridotta dimensione delle aziende, l'età media dei conduttori ancora troppo elevata e la scarsa propensione a investire. Con l'estensione delle indagini panel alle aziende agricole - ha spiegato - abbiamo integrato il mosaico degli strumenti a disposizione di Ismea per misurare il clima di fiducia presso gli operatori della filiera agroalimentare. E' il terzo tassello che si aggiunge ai due già operativi, rappresentati dai panel di 1.300 imprenditori industriali e di 200 imprese della grande distribuzione alimentare". 

"La collaborazione con Unioncamere-Lombardia - ha concluso Sardo - rappresenta un valido esempio di 'rete istituzionale' per la creazione di efficaci sinergie. L'obiettivo è supportare, con elementi di conoscenza, le decisioni degli operatori e delle istituzioni, offendo indicazioni utili a orientare anche in chiave previsionale le scelte future".