"Il livello idrometrico del fiume po è salito di quasi 2 metri in un solo giorno per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato l’ondata di maltempo".
Lo segnala la Coldiretti, che ha effettuato un monitoraggio a Pontelagoscuro verso la foce del Po, dopo che proprio a causa degli attuali livelli idrometrici, la Protezione civile dell'Emilia-Romagna ha attivato la fase di preallarme per i comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Berra, Bondeno, Ferrara, Goro, Mesola, Rovigo.
"La situazione del principale fiume italiano è significativa - sottolinea la Coldiretti - delle difficoltà negli altri corsi d'acqua con esondazioni ed allagamenti nelle campagne. Un pericolo per il territorio nazionale dove sette comuni italiani su dieci sono considerati a rischio per frane ed alluvioni".
La confederazione riferisce inoltre che "solo nelle campagne venete si contano danni per 10 milioni di euro dovuti a oltre duemila ettari di campi sott’acqua, alle coltivazioni di ortaggi distrutte, agli animali annegati, ai raccolti di tabacco inutilizzabili. La zona più colpita - conclude la Coldiretti- è Vicenza insieme a Verona dove non hanno tenuto gli argini dei fiumi Alpone, Chiampo, Tramigna Bacchiglione causando l’alluvione di 1.500 ettari nella provincia vicentina e 600 in quella scaligera".
Maltempo: dal 1950 si curano, ma non si prevengono i danni
"Dal 1950 ad oggi si sono spesi circa 55 miliardi di euro per riparare i danni causati da calamità naturali; sarebbe bastato destinare il 20% di questa cifra ad opere di manutenzione del territorio per limitare le disastrose conseguenze e soprattutto le perdite umane". Lo rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori, nel sottolineare come le recenti alluvioni che hanno colpito in questi giorni molte regioni (in particolare il Veneto, la Lombardia, la Toscana, la Calabria e la Basilicata) ripropongono con forza le tematiche legate all’assetto idrogeologico e alla sicurezza delle persone e delle attività produttive, soprattutto in agricoltura.
Il maltempo degli ultimi giorni, fa notare la Cia, ha prodotto solo nel settore agricolo danni per oltre 200 di milioni di euro, una stima sicuramente per difetto. Da qui la rinnovata richiesta dell’immediata dichiarazione dello stato di calamità.
Per la Cia occorre predisporre un programma pluriennale di manutenzione ordinaria del territorio, partendo dal livello, che appare ottimale, di bacino idrografico, con il concorso di tutti gli enti locali interessati, coinvolgendo, per la realizzazione, gli agricoltori e le loro strutture organizzate. nello stesso tempo è necessaria la valorizzazione dell’agricoltura nelle politiche di difesa dell’assetto idrogeologico del territorio, nell’ottica europea della multifunzionalità.
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Fonte: AgricolturaOnWeb