Questa volta tocca ai pastori il ruolo di protagonisti delle cronache agroalimentari. Merito (meglio dire colpa...) della crisi che imperversa sul settore del latte e del formaggio ovino, crisi senza risposte tanto da convincere gli allevatori a proteste poi degenerate in fatti violenti. Dei tumulti avvenuti a Cagliari parla diffusamente “Repubblica” del 20 ottobre che ospita una cronaca della protesta, come anche il “Corriere della Sera”. Per chi voglia approfondire l'argomento e vederlo con gli occhi di due giornali fra loro assai diversi, può leggere la versione che dell'episodio viene data da “Il Fatto” oppure dal “Giornale”. Le proteste continuano anche nei giorni seguenti, sempre seguite da vicino dalle cronache e così “L'Unità” del 21 ottobre titola “I pastori sardi allo stremo e Cappellacci bivacca a Roma”, mentre “l'Unione Sarda” sottolinea che l'occupazione è destinata ad andare avanti ad oltranza, se non ci saranno risposte alla crisi. Sull'argomento interviene anche il ministro Giancarlo Galan che dalle colonne di “Nuova Sardegna” del 23 ottobre critica le troppe facili promesse dei giorni passati, poi la situazione sembra avere una svolta il 24 ottobre quando sulle pagine di “Unione Sarda” si apprende delle nuove proposte da parte della regione Sardegna, e il giorno seguente è “Nuova Sardegna” ad anticipare lo sblocco delle trattative. Ed è ancora “Nuova Sardegna” che il 26 ottobre conferma che l'occupazione è terminata con l'avvio delle trattative fra pastori e Regione.

 

Olive ed etichette

In difficoltà ci sono non solo i pastori ma anche gli olivicoltori che secondo quanto afferma la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 21 ottobre non riescono a spuntare un prezzo adeguato per le loro olive. Ancora la “Gazzetta del Mezzogiorno” torna sull'argomento il 23 ottobre con un appello contro le contraffazioni. E per difendersi dalle contraffazioni si insiste sul ruolo delle etichette. Se ne parla su “Il Salvagente” del 21 ottobre e il giorno seguente l'argomento è ripreso da “Il Sole 24 Ore” che riporta a questo proposito le iniziative intraprese dal ministro Giancarlo Galan. Etichette trasparenti e marchi non risolvono però il problema dei bassi prezzi di mercato con il quale gli agricoltori devono fare i conti. Un mercato avaro di soddisfazioni economiche tanto che “Affari e Finanza” del 25 ottobre paventa il rischio di un progressivo abbandono dei campi.

 

Torino celebra Gusto

La disponibilità di terra da destinare alle produzioni agricole preoccupa il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, che dai saloni della fiera di Torino, dove si è svolto “Gusto”, chiede che si fermi l'assalto dei potenti alle terre fertili, un appello raccolto dalle pagine di “Repubblica” del 25 ottobre. Dalla manifestazione torinese sono giunti interessanti informazioni sull'andamento di alcuni settori come quello dei prodotti a marchio Dop che secondo quanto riporta “Il Messaggero” del 25 ottobre sarebbero in calo. Colpa, forse, dei troppi marchi presenti sul mercato come si legge lo stesso giorno su “La Stampa”. A proposito di manifestazioni dedicate al cibo, “Il Sole 24 Ore” del 20 ottobre anticipa che grazie ad una collaborazione con Slow Food il Cibus di Parma raddoppia, aprendo i battenti ad una nuova fiera dedicata alle specialità alimentari locali. Un'ulteriore prova che le fiere dedicate al cibo “tirano”.

 

Cloni e Ogm

Fra gli argomenti di attualità degli ultimi giorni anche lo stop della Ue al consumo di prodotti derivati da animali clonati. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 20 ottobre e nello stesso giorno anche su “Il Resto del Carlino”. A proposito di cibi biotech, non potevano mancare gli Ogm dalle pagine dei giornali, con “Il Messaggero” del 25 ottobre che anticipa la volontà della regione Veneto di costituirsi  parte civile contro l'agricoltore che ha seminato mais Ogm. Come sempre l'argomento Ogm suscita molte attenzioni e questa volta è “Italia Oggi” che il 23 ottobre evidenzia alcuni legami fra Coldiretti e Regioni nel dichiarare lo stop alle coltivazioni geneticamente modificate. Interviene anche “Terra” che il 26 ottobre dà spazio alle tesi di Mario Capanna, noto paladino del no agli Ogm.

 

Ancora le quote

Tornano alla ribalta le quote latte (se ne occupa anche Agronotizie) con “Il Sole 24 Ore” del 23 ottobre che ricorda come questo argomento sia stato fra quelli affrontati all'ultimo Consiglio dei Ministri. Interessante, anche in questo caso, la lettura di diversi quotidiani, come “Il Giornale” o “La Padania” del 23 ottobre, che offrono spunti di interpretazione assai differenti. Non c'è bisogno invece di alcuna interpretazione sulla crisi della suinicoltura che spinge sempre più allevatori, scrive “Italia Oggi” del 23 ottobre, a stipulare contratti di soccida. Ed è a tinte fosche il futuro di tutte le carni disegnato da “La Repubblica” secondo la quale i costi di alimentazione del bestiame saliranno a tal punto da rendere la carne più costosa del caviale. Ma questa volta i giornali si sbagliano. Gli allevatori sanno quanto sia faticoso far salire il prezzo di ciò che producono...