La ricerca agricola di quest'ultimo decennio sembra preludere ad una nuova 'rivoluzione verde' che si basa in gran parte sullo sviluppo delle enormi potenzialità offerte dalla genomica, una branca della genetica e delle annesse biotecnologie per identificare, mappare e utilizzare i geni che codificano per i caratteri di interesse agronomico e commerciale (adattabilità ambientale, produttività, resistenza alle avversità biotiche e abiotiche, qualità del frutto).

La ricerca italiana, dopo il blocco politico degli Ogm di dieci anni fa, ha conseguito straordinari risultati attraverso lo studio del genoma delle principali specie frutticole, a supporto di nuovi programmi di breeding e degli studi biologici e fisiologici di processo (ad esempio, ciclo di fruttificazione, crescita radicale e vegetativa, differenziamento cellulare, maturazione e qualità del frutto, durata di conservazione e shelflife).

I recenti successi conseguiti in Italia con i programmi di collaborazione internazionale per giungere al sequenziamento dell'intero genoma (vedi vite, pioppo, melo, pesco e in progress olivo e fragola) sono altresì forieri di nuove, straordinarie conoscenze genetico-molecolari che non mancheranno di dare anche grossi risultati applicativi.

In coincidenza con le luci offerte dal palcoscenico di Macfrut, il 7 settembre 2010 si terrà a Cesena il convegno 'La genomica, nuova frontiera tecnologica al servizio della frutticoltura - Obiettivi e risultati dei progetti internazionali in atto'. Scopo del convegno è presentare al pubblico lo stato di avanzamento delle ricerche nel campo della genomica, post-genomica e metabolomica, in particolare sull'utilizzazione dei geni coinvolti nelle resistenze, nella qualità e in generale nelle vie biosintetiche correlabili ai caratteri più importanti per la valorizzazione del prodotto.