"Quasi nove italiani su dieci (87%) non hanno rinunciato alla qualità della spesa alimentare nonostante le difficoltà economiche".

E' quanto sottolinea la Coldiretti che commenta i dati sui consumi dei cittadini nel 2009 diffusi dall'Istat. 

"La ricerca della qualità dei prodotti alimentari - spiega la Coldiretti, facendo riferimento alla maggiore percentuale di famiglie che dichiara di aver diminuito la quantità, rispetto alla qualità - rimane una priorità anche in periodi di crisi, per effetto della necessità di garantirsi cibi sicuri di fronte al ripetersi degli scandali alimentari (ultimo esempio il caso della 'mozzarella blu')". 

Per gli alimenti si spende sempre meno, allarme nei campi

"Il 36% delle famiglie italiane - spiega Confagricoltura - ha dichiarato di aver ridotto, nel 2009, sia la quantità sia la qualità dei prodotti alimentari acquistati. Questo dato conferma il ruolo anti-inflattivo dei consumi alimentari che, dopo un periodo di relativo dinamismo, è tornato a far sentire i suoi effetti positivi sulle tasche dei consumatori. Questo - continua Confagricoltura - significa prezzi all'origine inferiori nelle campagne, che comprimono i redditi degli agricoltori, non a caso diminuiti del 21% nel 2009 rispetto all'anno precedente. Occorre un'adeguata politica di promozione e rilancio delle nostre imprese sui mercati esteri".

Il 50% delle famiglie taglia il consumo di pane

"Gli italiani - fa notare la Cia - hanno apportato alcune modifiche al carrello della spesa. Molte di queste sono di natura strutturale, cioè indipendenti dal momento di crisi, ma dettate da nuovi stili di vita e di consumo. E' il caso del calo nel consumo di pane (il cui prezzo nello scorso anno è cresciuto di oltre il 4%), che è stato l'oggetto dei "tagli" alimentari del 50% circa delle famiglie e che ha trovato una valida alternativa nei suoi sostituti: crackers, grissini e fette biscottate, in particolare. La famiglia italiana - continua la Cia - acquista con maggiore consapevolezza e attenzione al prezzo, con l'obiettivo di spendere al meglio le risorse disponibili, cercando alternative più convenienti, promozioni, sconti, offerte. La ripresa - conclude la Cia - ritarda e, al momento, è difficile prevedere quando si manifesterà in maniera tangibile". 

E' quanto evidenzia la Cia-Confederazione italiana agricoltori commentando i dati Istat.