Nel mese di marzo 2010, sulla base degli elementi finora disponibili, l'indice destagionalizzato del valore del totale delle vendite al dettaglio ha registrato un incremento dello 0,5% rispetto a febbraio 2010; nel confronto con il mese di marzo 2009 l'indice grezzo ha registrato un aumento del 2,9%.

Lo ha reso noto l’Istat, che ha diffuso l'indice del valore delle vendite del commercio fisso e al dettaglio relativo a marzo 2010. In termini congiunturali (al netto della stagionalità), le vendite di prodotti alimentari sono aumentate dell'1,1%, mentre quelle di prodotti non alimentari sono cresciute dello 0,2%. Rispetto a marzo 2009 le vendite di prodotti alimentari e quelle di prodotti non alimentari hanno registrato aumenti, rispettivamente, del 3,7 e del 2,7%.

Coldiretti: “Inversione di tendenza per alimentari”

“Con un aumento del 3,7%, ben al di sopra del valore medio del 2,9%, gli alimentari spingono la ripresa e invertono la tendenza dei precedenti mesi del 2010 dove erano state registrate variazioni tendenziali sempre negative”. E’ quanto afferma la Coldiretti commentando i dati Istat relativi alle vendite di marzo 2010. “Si tratta - sottolinea Coldiretti - di un segnale importante per la ripresa economica in un Paese dove quasi un euro su quattro si spende per la tavola con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano complessivamente a 215 miliardi di euro all'anno. I segnali positivi al consumo - continua Coldiretti - non si sono ancora trasferiti alla produzione, dove le imprese agricole, ad aprile, devono affrontare un calo dei prezzi del 4,5%, secondo i dati dell'Ismea, che registra, tra gli altri, cali del 29% per la frutta, del 5% per i cereali, del 4% per gli ortaggi e per i vini”.

Cia: “Cambia il carrello della spesa”

“Riprendono a correre i consumi alimentari (+3,7% a marzo scorso e +1,1% nel primo trimestre del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009), ma cambia il carrello della spesa. in calo gli acquisti di pane (-4%), pasta (-2,4%), carne bovina (-2,3%) e vino (-2,2%), mentre aumentano quelli dei prodotti trasformati, come gli ortaggi di iv gamma (+10,2%), i preparati per risotti (+9,8%), i piatti surgelati (+3,8%), i salumi dop (+2,1%), i formaggi (+1,1%), gli yogurt (+2,2%), la carne di pollo (+7,4%), gli ortaggi (+5,4%), la frutta (+3,4%) e il latte (+1,1%)”.

E’ quanto segnala la Cia-Confederazione italiana agricoltori commentando i dati Istat. “La crisi economica - conclude la Confederazione - non sembra aver svuotato il carrello della spesa, ma ha contribuito a modificarlo. Il consumatore - come si rileva dall'ultima indagine dell'Ismea sulle tendenze agroalimentari - fa più ricorso alle promozioni e agli acquisti effettuati presso i canali più convenienti, come gli hard-discount”.