La pasta conquista nel 2009 il record del maggior incremento nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo, facendo registrare un aumento al dettaglio di ben il 3,4% nonostante il calo record del 28,2% nel costo dei cereali. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat ed Ismea relativi al 2009, svolta in occasione della convocazione dei produttori di pasta da parte del garante dei prezzi Roberto Sambuco.

Nel corso del 2009 il prezzo della pasta è, sottolinea la Coldiretti, ulteriormente aumentato (+3,4%) mostrando un andamento opposto a quello del grano duro con le quotazioni dei cereali che si sono ridotte del 28,2%. Il risultato è stato, precisa la Coldiretti, un ulteriore aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo con la pasta che viene venduta in media a 1,4 euro al chilo mentre il grano viene pagato agli agricoltori appena 0,18 euro al chilo, con un ricarico superiore al 400% se si tiene conto delle rese di trasformazione.

Nonostante le distorsioni gli acquisti familiari di pasta di semola in Italia in quantità sono rimasti pressoché stabili (+0,1%) secondo le previsioni Ismea, con il primato degli italiani nel consumo che è fissato, sottolinea la Coldiretti, attorno ai 26 chili a persona, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.

In Italia sono  consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro ma nonostante il successo della pasta in Italia e nel mondo si è verificato, denuncia la Coldiretti, un crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che in queste condizioni economiche sono costretti a ridurre le semine di grano duro destinato alla produzione di pasta italiana, che interesseranno quest'anno probabilmente una superficie di terreno attorno al milione di ettari, con un calo stimato del 25%.

Per salvare la pasta di grano italiano la Coldiretti è impegnata nel progetto una "filiera agricola tutta italiana" per combattere le distorsioni e le speculazione dal campo alla tavola con il coinvolgimento delle imprese agricole, dei mercati degli agricoltori, delle cooperative e dei Consorzi Agrari che hanno recentemente varato l'holding "Consorzi Agrari d'Italia".