Il comparto agricolo non crolla, ma ancora troppe le difficoltà
L'agricoltura è l'unico settore che non crolla davanti ad una crisi incalzante. Sia il dato congiunturale che quello tendenziale del valore aggiunto registrano una sostanziale tenuta, anche se i problemi delle imprese restano alquanto difficili e i produttori continuano ad essere sempre più stretti dai costi produttivi, dai gravosi oneri contributivi e dalla mancanza di una politica realmente efficace e concreta.
E' quanto evidenzia la Cia (Confederazione italiana agricoltori) a commento dei dati Istat sul Prodotto interno lordo (Pil) nei primi tre mesi del 2009 che segna un calo record del 6% rispetto allo stesso periodo del 2008.
Dopo un anno di crescita, seppur lieve, il settore primario, avverte la Cia, registra nei primi tre mesi un calo del valore aggiunto, rispetto al quarto trimestre del 2008, dell’1,3% e un leggero incremento (più 0,1%) nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso.
Questo non significa, però, che la crisi è passata e che i problemi siano scomparsi. Tutt’altro. Sono dati che mettono in evidenza tutte le difficoltà e le pressanti questioni che oggi sono costretti ad affrontare gli imprenditori agricoli del nostro Paese.
 
Il ruolo anticiclico del settore primario in tempo di crisi
L'agricoltura tiene ed è l'unico settore produttivo a far segnare una sostanziale stabilità del valore aggiunto che su base tendenziale addirittura aumenta dello 0,1% rispetto allo scorso anno.
E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’andamento del Pil che nel primo trimestre del 2009 ha fatto registrare un calo record del 6%.
Si tratta della conferma del ruolo anticiclico che può svolgere il settore primario in tempi di crisi, ma, sottolinea la Coldiretti, occorre superare le distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono i redditi delle imprese e dei consumatori.
L'agricoltura, precisa la Coldiretti, sta attraversando una fase di profondo cambiamento grazie all’ampliamento del campo di attività dalla semplice coltivazione ed allevamento a quella di trasformazione e vendita, ma anche di cura dell’ambiente, didattiche, ricreative e sociali, con la nascita di imprese estremamente innovative spesso condotte da giovani che rispondono alle nuove domande di sicurezza alimentare e ambientale dei cittadini.