Il 31 gennaio e il 1° febbraio scorsi, il Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali), la Regione Emilia-Romagna e il Centro di fitofarmacia dell'Università di Bologna hanno organizzato a Cesenatico il convegno "Il diserbo delle colture" durante il quale, con tradizione ormai ventennale, si presentano i risultati della ricerca e sperimentazione sul controllo delle malerbe realizzate nell'ambito del progetto Crpv "Riduzione dell'impiego degli erbicidi" insieme a contributi autonomi dell'Università.
Nella prima giornata si è fatto il punto su alcuni aspetti definiti "collaterali" dell'impiego degli erbicidi, la cui più precisa definizione contribuisce al miglioramento dell'efficacia e della selettività dell'intervento.
Di particolare interesse i lavori che hanno riguardato l'influenza dei fattori pedoclimatici sull'assorbimento degli erbicidi fogliari con la presentazione di un quadro riepilogativo, che sarà acquisito dal disciplinare, dei momenti ottimali di applicazione degli erbicidi di post-emergenza durante il giorno.
Ugualmente interessanti gli studi pluriennali, unici nel panorama nazionale, sul destino ambientale di principi attivi già utilizzati o di prossima introduzione nelle strategie di diserbo che hanno fornito un quadro sulla persistenza del principio attivo nel terreno (con possibili ripercussioni sulle colture in successione) o sulla percolazione lungo il profilo dello stesso (con possibili rischi di inquinamento delle acque di falda).
Nella seconda giornata sono stati presentati i risultati delle prove finalizzate all'aggiornamento delle linee tecniche per il controllo delle infestanti nei disciplinari di produzione integrata e nel Reg. Cee 2078/99.
Queste verifiche, svolte da diverse strutture operanti nel territorio regionale con protocolli definiti in accordo con il Servizio fitosanitario regionale, hanno confermato, per le principali colture estensive, la sostanziale applicabilità dei disciplinari nelle più differenti condizioni operative.
Più grave è apparsa la situazione per quanto riguarda le colture orticole, sementiere in particolare, dove la scarsità di nuove introduzioni e l'applicazione della normativa comunitaria sui preparati pericolosi porterà a una ulteriore riduzione della già limitata gamma dei principi attivi impiegabili.
Se da un lato ciò offrirà maggiori garanzie da un punto di vista ambientale e igienico-sanitario, dall'altro renderà ancora più problematica la tecnica del diserbo per queste colture.
A questo riguardo sono stati presentati i risultati di possibili strategie d'intervento che non prevedano l'impiego di tali prodotti e di possibili estensioni di impiego in etichetta per colture affini (ad esempio cavoli, insalate).
Tiziano Galassi, del Servizio fitosanitario regionale, ha infine ribadito l'impegno dell'amministrazione pubblica nel promuovere attività di ricerca e sperimentazione sul controllo delle malerbe, orientando gli studi, in un panorama sostanzialmente collaudato per le grandi colture, sulla persistenza e percolazione dei principi attivi sulle colture orticole e sementiere.
Per informazioni: www.crpv.it
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Fonte: Agronotizie