Nell’ambito di un progetto di ricerca spaziale senza precedenti, gli scienziati di DuPont hanno scoperto che i semi di soia coltivati nello spazio sono simili a quelli coltivati sulla terra.
La scoperta lascia prevedere la possibilità di effettuare coltivazioni sostenibili a supporto della presenza a lungo termine dell’uomo nello spazio. I semi di soia sono oggi una delle colture di maggiore importanza e consumo sul nostro pianeta.
Durante una missione di ricerca conclusasi con il rientro sulla terra dello Space Shuttle “Atlantis” nell’ottobre 2002, i semi di soia piantati e coltivati nello spazio dagli scienziati di DuPont sono germogliati, cresciuti, fioriti e hanno prodotto nuovi semi a bordo della International Space Station.
Sugli 83 semi di soia coltivati nello spazio e riportati sulla terra nell’ottobre dello scorso anno, DuPont ha condotto numerosi studi.
Si è proceduto a una divisione manuale dei semi, una parte di essi è stata seminata per dare origine a una nuova pianta e l’altra sotterrata per studiarne le caratteristiche biologiche. I semi ottenuti nello spazio e le piantine da essi generate sono stati confrontati con altri cresciuti sulla terra.
Alla conclusione del programma di studio, i ricercatori di DuPont hanno scoperto che i semi di soia dello spazio erano simili a quelli terrestri per caratteristiche fisiche e biologiche, tasso di crescita, morfologia e rendimenti. I ricercatori di DuPont hanno notato che i semi provenienti dallo spazio hanno un più elevato contenuto di zuccheri, ma sono più poveri di olio e amminoacidi, presumibilmente a causa del maggiore livello di anidride carbonica presente sulla Space Station.
“Questo dimostra che i semi di soia possono essere coltivati nello spazio sia per fornire cibo – ha dichiarato Tom Corbin, responsabile di DuPont per questo importante progetto – che per fungere da ‘depuratore’ atmosferico per i lunghi viaggi spaziali. Questo progetto è stato un vero successo che premia la fiducia dimostrata all’inizio, quando non eravamo nemmeno sicuri che i semi sarebbero rimasti sotterrati in assenza di gravità!
Questi 97 giorni di lavoro, tanto è durato il progetto, è stato invece il primo a portare a termine un intero ciclo di coltivazione nello spazio, dalla semina alla produzione di nuovi semi, nonché la prima coltivazione nella Space Station.
Lo studio sulle piante di soia cresciute nello spazio ha ampliato le nostre conoscenze in materia, migliorando anche la qualità dei semi di soia disponibili per gli agricoltori”.
Per informazioni: www.dupont.com
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie