A partire da quest'anno gli organismi pagatori, come Agea, hanno a disposizione un nuovo sistema per verificare che gli agricoltori rispettino gli impegni presi con la domanda unica. L'Ams, l'Area Monitoring System, è un sistema di analisi e controllo che si basa sulle fotografie scattate dai satelliti Sentinel che orbitano intorno alla Terra.
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Questi satelliti inviano al suolo immagini dettagliate dei terreni agricoli italiani (ma non solo) che vengono poi analizzate con algoritmi per ricavare informazioni preziose ai fini, tra le altre cose, dei controlli legati alla Pac. Oggi il sistema Area Monitoring System permette di verificare, per ogni parcella inserita nella domanda unica, diversi dati, tra cui:
- Se il terreno è stato arato.
- Se la coltura ha una crescita regolare.
- Se la coltura è stata raccolta o i prati sfalciati.
- Se al suolo è presente della vegetazione o meno.
- Se le parcelle sono in uno stato di abbandono (su base pluriennale).
Ma non solo, perché l'Ams è in grado di distinguere anche la specifica coltura che sta crescendo in campo, distinguendo tra leguminose, frumento, soia, oleaginose, riso, barbabietola da zucchero, pomodoro, erba medica ed eventuali altre colture. Uno degli utilizzi è ad esempio quello di verificare la correttezza della richiesta di aiuto accoppiato.
Il sistema Ams è utilizzato anche per rilevare il rispetto della Bcaa 6, che prevede la copertura del suolo per sessanta giorni durante il periodo invernale, tra il 15 settembre e il 15 maggio. Per il rispetto di questa Bcaa l'agricoltore può mantenere la copertura vegetale, naturale o seminata, oppure lasciare in campo i residui della coltura precedente.
Come spiegato da Angelo Frascarelli e Luca Palazzoni dell'Università degli Studi di Perugia, durante il webinar "Le novità della Pac per la campagna agraria 2024-2025" dello scorso 17 ottobre di ConsulenzaAgricola.it, l'agricoltore può arare il terreno e lasciare che successivamente la vegetazione spontanea cresca sopra il terreno nudo. Di fatto, bastano pochi ciuffi d'erba per vedere assolta la Bcaa 6. Ma dato che la copertura vegetale può non essere abbondante, l'analisi delle foto satellitari potrebbe non individuare la copertura vegetale e dunque segnalare un problema. Per questo motivo, sarebbe bene scattare delle foto geolocalizzate ai campi.
Le foto geolocalizzate sono immagini digitali scattate tramite dispositivi, come smartphone o tablet, che registrano in tempo reale le coordinate Gps, l'ora e la data dello scatto. Questo tipo di immagine permette di certificare in modo sicuro la posizione di chi scatta e il momento esatto in cui l'immagine è stata catturata e quello che è presente in campo.
Nell'ambito della Pac, le foto geolocalizzate rappresentano dunque un metodo innovativo per dimostrare la conformità agli impegni previsti dalla condizionalità rafforzata o altri obblighi, come ad esempio l'effettivo pascolamento degli animali. In definitiva, si tratta di un modo che gli agricoltori hanno a disposizione per tutelarsi nel caso il sistema Ams non rilevi informazioni corrette.