Non valgono molto le nostre esportazioni di carni suine verso la Thailandia, appena sei o sette milioni di euro.
La riapertura delle frontiere di questo Paese ai nostri salumi e insaccati è però un segnale importante per i risultati raggiunti dall'Italia nel contenimento della peste suina africana.
Le frontiere thailandesi, infatti, si erano chiuse all'indomani dei primi episodi in Italia di questa virosi, nel gennaio 2022.
Sia le misure messe in atto per fronteggiare il virus, sia la consapevolezza della non pericolosità dei prodotti stagionati, hanno infine convinto le autorità sanitarie della Thailandia a revocare l'embargo.
I nuovi casi
Intanto in Italia il virus resta confinato nelle aree dove ha fatto la sua prima comparsa, Piemonte e Liguria, e poi in Lombardia e nelle provincie occidentali dell'Emilia Romagna.
L'allerta resta comunque alta, tanto più che proprio in questi giorni nuovi episodi della malattia sono segnalati in Liguria, dove il virus ha fatto la sua prima comparsa.
Si tratta di sette nuovi casi, tutti in provincia di Savona e due nuovi casi in Piemonte, entrambi in provincia di Alessandria.
Situazione sotto controllo
Il quadro complessivo, nonostante questi nuovi focolai, resta tuttavia positivo.
Tanto più che anche gli ultimi riscontri riguardano solo i cinghiali, mentre non ci sono nuove segnalazioni negli allevamenti di suini.
L'Istituto Zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche, centro di referenza nazionale per questa virosi, indica in complessivi 2.959 i casi riscontrati nei cinghiali alla data del 25 giugno 2025, 35 in più rispetto a quanto riportato da AgroNotizie® nelle ultime settimane di maggio. Fermo il numero di casi nei suini, 53 in totale.
Risorse in aumento
I danni subiti dagli allevatori sia per l'abbattimento degli animali nei casi di infezioni, sia per il blocco dei commerci, restano ingenti.
È dunque con soddisfazione che è stata accolta la notizia di un aumento delle risorse destinate a coprire almeno in parte queste perdite.
Altri 5 milioni di euro andranno infatti ad aumentare il budget destinato agli allevamenti, che ora sale complessivamente a 29 milioni.
È quanto deciso dal Decreto Legge approvato in questi giorni dal Consiglio dei Ministri, che inoltre ha aggiunto 47 milioni ai 175 milioni già previsti per il Fondo per l'Innovazione in Agricoltura.
Fare presto
Importanti i rimborsi, sebbene parziali rispetto ai danni reali, ma ora è importante che questi sostegni giungano con celerità agli allevatori.
In molti casi la ripartenza delle attività di allevamento può essere compromessa dalla mancanza di liquidità.
Un problema che assilla in particolare le aziende di modeste dimensioni, più esposte sotto il profilo finanziario.
Aziende che in alcuni casi rivestono il ruolo di insostituibile risorsa economica e sociale e strumento di presidio del territorio, specie nelle aree marginali.
AgroNotizie® è un marchio registrato da Image Line® Srl Unipersonale