Era il dicembre dello scorso anno, quando all'interminabile vicenda delle quote latte e del loro corredo di multe si è aggiunto un nuovo capitolo.

Come riferito da AgroNotizie®, la Legge di Bilancio 2025 si arricchiva inaspettatamente di un comma (il 554) con il quale si stabiliva la nascita di un "organismo collegiale" finalizzato a dirimere gli ultimi contenziosi fra allevatori multati ed enti di riscossione.

 

Le campagne lattiero casearie interessate dalla normativa sono quelle comprese fra il 1995/1996 e il 2008/2009, dunque per complessivi 13 anni.

Per avviare la procedura, precisa la norma, è necessaria un'istanza da parte degli interessati, cosa sino a ieri impossibile non essendo ancora operativa la struttura incaricata di valutare caso per caso.


Obiettivo transazione

Ora il Ministero per l'Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste (Masaf), annuncia che da lunedì 9 giugno 2025 è operativo l'"Organismo di composizione delle situazioni debitorie connesse al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari".

È a questo "organismo" che andranno indirizzate le istanze degli allevatori che hanno ricevuto sanzioni per le quote latte.

 

La nuova struttura vedrà all'opera un alto magistrato contabile, un componente dell'Avvocatura dello Stato e un dirigente dell'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura.

Il loro compito non sarà quello di "cancellare" le multe, ma di tentare una transazione, un compromesso fra multa in sospeso e le eventuali ragioni addotte dall'allevatore sanzionato.


C'è lo "sconto" (modesto)

"Con coraggio troviamo una soluzione a un problema difficile che non era stato affrontato nella maniera giusta", ha commentato il ministro per l'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

L'obiettivo è quello di chiudere una partita per troppi anni lasciata aperta, tanto da porre l'Italia di fronte a procedure di infrazione da parte di Bruxelles e al contempo di riscuotere le multe ancora esigibili.

 

Gli incentivi agli allevatori ad abbandonare le aule dei Tribunali e presentare una istanza di transazione sono però modesti.

Per ogni anno successivo alla campagna di riferimento sarà concessa una riduzione dello 0,3% annuo, che potrà aumentare sino allo 0,5% per i produttori ancora in attività. Ben poca cosa.

Più consistente lo "sconto" per gli interessi maturati, che potranno essere abbattuti sino a un massimo del 50%.


In attesa dei risultati

Vedremo quanti saranno gli allevatori che aderiranno all'invito del Masaf.

Intanto va ricordato che la presentazione dell'istanza pone come vincolo la rinuncia a tutti i contenziosi pendenti in ogni grado di giudizio e di fronte a qualunque autorità giurisdizionale.

Potrebbe rivelarsi un vincolo non accettabile da chi si ritiene penalizzato perché multato a seguito di errori nel calcolo della produzione o per qualunque altra plausibile ragione.

 

L'Organismo di compensazione è comunque tenuto a prendere in esame le ragioni presentate nell'istanza prima di formulare una proposta di conciliazione. Proposta che dovrà essere accettata (o respinta) dall'interessato entro 30 giorni


La parola "fine" ancora lontana

Il regime delle quote latte ha cessato di essere in vigore dal 2015 e in questi dieci anni più volte è stata scritta la parola fine, mai realmente realizzata.

In questi anni si sono succeduti esattori che hanno bussato alle porte di allevamenti ormai chiusi, mentre la giustizia italiana e quella europea si sono fra loro alternate per denunciare errori, inefficienze, storture.

A volte per cancellare le stesse multe, altre volte per confermarle.

Difficile immaginare che la parola fine possa essere scritta.