Accedere ai sostegni della Pac richiede da parte degli allevatori un impegno sul fronte della salute e del benessere animale.
È quanto previsto dai cosiddetti Ecoschemi, identificati con il numero 1 nel caso della zootecnia, a sua volta diviso su due livelli.
Il primo livello è mirato alla riduzione nell'uso di antimicrobici, il secondo al benessere animale.
Entrambi obiettivi importanti, ma difficili da "misurare". Ed ecco arrivare Classyfarm, un sistema per dare a ogni allevamento una "pagella" dove si valutano numerosi aspetti, dal management aziendale alla salute degli animali.
Operativo da tempo, Classyfarm ha come figura chiave quella del veterinario aziendale, al quale è affidata la responsabilità di "dare i voti" e scriverli sulla "pagella" di ogni allevamento. Il tutto, ovviamente, in formato digitale.
Benessere animale
Più complesso il tema del benessere animale. La soluzione è arrivata dal Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale, riassunto nel cacofonico acronimo Sqnba.
In pratica un disciplinare di produzione su base volontaria al quale l'allevatore può fare riferimento e che mira ad andare oltre i vincoli normativi già esistenti, migliorandoli.
Il rispetto del disciplinare è stato affidato ad Accredia, che svolgerà il compito di ente certificatore, come anticipato da AgroNotizie®.
Il veterinario aziendale
Anche nel caso del Sqnba un ruolo centrale dovrebbe essere assunto dal veterinario aziendale, figura che sul piano professionale si mostra come la più completa per assolvere questo incarico.
Occorre però fare i conti con il loro numero, che appare al momento esiguo.
Stando alle risultanze della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari, all'elenco pubblico nazionale dei veterinari aziendali risultano iscritti 1.200 professionisti, a fronte di 350mila aziende zootecniche.
Forse pochi, tanto che altre figure professionali si sono proposte per questo compito.
Il ruolo del veterinario
Un'ipotesi di allargamento ad altre professionalità non condivisa da tutti e per superare questi ostacoli si è aperto un tavolo di confronto promosso da Confagricoltura e Cia, che già dallo scorso febbraio ha iniziato a dibattere questo argomento.
In quell'occasione, insieme alle rappresentanze delle organizzazioni agricole e di filiera, oltre a quelle dei medici veterinari, si è auspicato un provvedimento ministeriale per definire compiti e funzioni del veterinario aziendale.
Un auspicio rinnovato in questi giorni da un altro incontro, anche questa volta organizzato da Cia e Confagricoltura.
Presenti le associazioni veterinarie, Copagri, Assalzoo, UnaItalia, Alleanza delle Cooperative e Uniceb, dall'incontro è partita la richiesta di rafforzare il ruolo del veterinario, che rischia di essere compresso e svilito nella compilazione di moduli e certificazioni.
Allevatori e veterinari
Tra le richieste, quella di rivedere questa figura professionale alla luce della sua centralità per la salute animale e per la competitività del settore zootecnico.
Fra le proposte operative, quella di aggiornare e adattare anche sotto il profilo normativo la figura del veterinario aziendale, rendendo al contempo ancora più efficiente il sistema Classyfarm.
Già oggi si raccolgono risultati positivi grazie al clima di fiducia fra allevatori e veterinari.
La collaborazione fra queste due figure professionali va tuttavia rafforzata per raggiungere un valido sistema di sorveglianza epidemiologica, fondamentale a fronte delle minacce sanitarie che il settore deve affrontare, dalla peste suina africana all'afta epizootica che si è riaffacciata sullo scenario europeo.
Una sfida per il mercato
Ora che a Classyfarm sta per affiancarsi Snqba, con la sua promessa di un valore aggiunto sul mercato, non si può attendere oltre per definire il perimetro di azione del veterinario aziendale.
In ballo non ci sono solo gli Ecoschemi comunitari con il loro corredo di sostegni previsti dalla Pac.
È un modello di zootecnia attento alla sostenibilità e al benessere animale che promette di fare breccia nelle preferenze del consumatore.
Si pensi al caso delle uova. Quelle provenienti da allevamenti a terra sono nettamente le preferite.
Domani le preferenze dei consumatori potrebbero premiare la carne e il latte che promettono (e garantiscono) più benessere animale. E la figura del veterinario aziendale è un elemento chiave di questo percorso.
AgroNotizie® è un marchio registrato da Image Line® Srl Unipersonale