L'Umbria cambia le regole per il contrasto ai danni da cinghiali in agricoltura. Il primo passo è stata l'approvazione della proposta dell'assessore alle Politiche agricole Roberto Morroni per uno snellimento dei tempi e una maggiore autonomia per gli agricoltori per difendersi dagli attacchi dei cinghiali.

In base a questa proposta il tempo in cui deve partire l'azione di caccia dopo la segnalazione del danno all'Ambito territoriale di caccia (Atc) non sarà più di 48 ore ma di 4 ore.

Inoltre, se l'agricoltore o il conduttore del fondo è in possesso di regolare permesso di caccia potrà intervenire lui stesso in maniera diretta.

Nel caso in cui l'agricoltore non abbia la licenza di caccia potrà rivolgersi non solo alle squadre di caccia iscritte nelle varie Atc, ma potrà rivolgersi anche ad altri cacciatori, purché adeguatamente formati e autorizzati.

E in tutti i casi, l'agricoltore manterrà il diritto all'indennizzo per i danni causati dagli animali.

Soddisfazione per questa proposta è stata manifestata da Cia Umbria che da anni sta chiedendo di rivedere il piano faunistico venatorio. 

Il presidente di Cia Umbria Matteo Bartolini ha dichiarato "più che ragionevole la decisione di ridurre i tempi di attesa, dando la possibilità all'agricoltore di intervenire prontamente tutelando il suo lavoro e il suo reddito, salvaguardando al contempo la possibilità di richiedere l'indennizzo quando necessario".

Ora si attende il nuovo piano di gestione dei cinghiali che, secondo le intenzioni della regione, dovrà essere presentato ad aprile.