Le proposte dei 28 ministri europei
Sei le principali proposte dai ministri dell'Agricoltura dei 28 Paesi Ue e che saranno adesso presentate alla Commissione europea. Prima di tutto il miglioramento dei sistemi di tracciabilità ed etichettatura dell'origine del latte e una misura straordinaria e limitata nel tempo di aumento del prezzo di intervento per il latte in polvere. In aggiunta, la creazione di un Gruppo di alto livello europeo per analisi costante del mercato del latte europeo dopo la fine del regime delle quote nonché una campagna di promozione straordinaria sul latte e le carni suine sul mercato europeo e sui Paesi terzi per il rilancio dei consumi e il sostegno alle esportazioni. Le misure di promozione dovranno prevedere procedure flessibili e semplificate. Poi ancora lo stoccaggio privato dei formaggi e delle carni, uno strumento rivelatosi utile lo scorso anno come azione di contrasto all'embargo russo. Infine lo sviluppo di piattaforme logistiche nei Paesi terzi, con un finanziamento ad hoc dalla Banca europea degli investimenti.
500 milioni per gli allevatori
La Commissione europea ha risposto alla crisi del settore mettendo sul tavolo del Consiglio un pacchetto straordinario di aiuti da 500 milioni a sostegno degli allevatori. Entro martedì prossimo il pacchetto di misure sarà definito nei dettagli per essere operativo a partire dalla proposta relativa agli aiuti diretti con flessibilità e spazio alla decisione dei singoli Stati.
Martina: “Positivo l'avvio di una nuova strategia d'azione europea”
Il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina ha accolto con favore la proposta di pacchetto straordinario di aiuti da 500 milioni della Commissione, giudicando “positivo l'avvio di una nuova strategia d'azione europea, che si possa combinare con le scelte nazionali che già da settimane stiamo portando avanti con il nostro piano latte da 120 milioni di euro”.
Martina ha ricordato anche l'importanza del “contrasto alle pratiche sleali di mercato, un lavoro che l'Italia sta già portando avanti e che può e deve essere rafforzato”.
“Non c'è altro tempo da perdere, nelle prossime ore va perfezionata la proposta attuativa da approvare nel Consiglio europeo di martedì prossimo in Lussemburgo", ha concluso il ministro.
I sussidi non bastano
Tuttavia l'European Milk Board (Emb) afferma che gli allevatori europei non hanno bisogno di altri sussidi bensì dell'applicazione di un sistema di gestione delle crisi di mercato che sia in grado di regolare il volume di latte prodotto in base alle esigenze e per mantenere i prezzi stabili. L'Emb denuncia il fatto che, nonostante la produzione europea generale sia diminuita, i prezzi continuano a scendere arrivando a toccare in alcuni Paesi la soglia di 20 centesimi al litro. Secondo Romuald Schaber, presidente Emb, bisogna applicare il Market responsibility programme (Mrp) che include bonus compensativi per gli allevatori che riducono volontariamente la produzione. Inefficaci, secondo Schaber, le misure adottate finora come la non realista garanzia di prezzo minimo in Francia.
Continua a pesare l'embargo russo
La Copa-Cogeca punta il dito sugli effetti dell'embargo della Russia sull'export agroalimentare europeo per il quale si fatica a trovare una soluzione.
"Le restrizioni russe hanno stroncato il principale mercato di export per l'Ue, per un valore di 5,5 miliardi di euro, da un giorno all'altro”, spiega il presidente del Copa, Albert Jan Maat. “Sembra che debbano essere solo gli agricoltori a pagare ed è chiaro che la Pac non ha strumenti per affrontare una crisi come questa", conclude.
Restituire i soldi delle multe
Gli agricoltori di Copa e Cogeca chiedono che i soldi delle multe latte imposte dall'Ue per lo sforamento nel corso del regime delle quote 2014/2015 tornino indietro agli agricoltori. Le ultime stime sui prelievi delle multe per lo sforamento delle quote latte nel periodo 2014/2015 arrivano fino a 900 milioni di euro.
Seimila agricoltori in piazza
Saranno seimila gli agricoltori e duemila i trattori hanno manifestato per le strade di Bruxelles in concomitanza del Consiglio Ue agricoltura. Le proteste si sono concentrate contro i prezzi bassi dovuti principalmente all'embargo russo e contro le pratiche sleali adottate dai distributori.