"La Regione Lombardia rappresenta il 42% dei controlli funzionali del sistema zootecnico nazionale, ma non riceve il giusto riconoscimento in termini economici, dato nella proposta odierna da una copertura finanziaria pari a circa il 23% sul totale. Non chiediamo, per senso di responsabilità nei confronti delle altre Regioni, di ottenere la copertura totale fino al 42%, ma non vogliamo l'elemosina, tenuto conto del ruolo di primo piano del comparto allevatoriale lombardo". Lo dice l'assessore regionale all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che fissa l'asticella per firmare l'accordo di ripartizione dei fondi destinati ai controlli.

"Prendiamo atto del tentativo di oggi di assegnare alla Lombardia un incremento di 954 mila euro, che è una prima risposta - dichiara Fava - ma non è sufficiente. Se non verranno riconosciute risorse pari ad almeno il 30% del totale nazionale, a fronte come detto del fatto che la nostra regione rappresenta il 42% dei controlli funzionali, non sottoscriverò alcun accordo, per difendere i diritti degli allevatori di poter produrre nel rispetto della sicurezza alimentare".

L'assessore Fava chiede al ministero e alle Regioni che "si evitino trattative estenuanti e pantomime vergognose, come quella di alcuni soggetti del Sud, che oggi hanno avuto il coraggio di dichiararsi contrari alla ripartizione dei fondi. Non è il momento di giocare sulla pelle dei veri allevatori, che hanno una collocazione geografica ben precisa e, di conseguenza, necessitano di controlli funzionali sul territorio e non altrove. Credo che il sistema allevatoriale sia stato chiamato a importanti sacrifici, visto che l'ammontare complessivo delle risorse messe a disposizione su scala nazionale è pari a 25 milioni di euro".