I contratti si rispettano, non si modificano unilateralmente come sta facendo in questi giorni l’industria di trasformazione lattiero casearia, con gravi danni agli allevatori”. Punta il dito contro il mondo industriale del latte l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, alla luce di un atteggiamento “irresponsabile e che non trova alcuna giustificazione nel mercato”.

Il prezzo regionale del latte è stato fissato a 44,5 centesimi al litro – sottolinea l’assessore lombardo – e non è tollerabile che alcuni soggetti dell’industria di trasformazione, adducendo fantomatici aumenti di produzione di latte del Nord Europa, rifiutino di attenersi al contratto, applicando a senso unico un prezzo arbitrario”.

La Regione si schiera coi produttori. “Se il comparto continuerà a dare segni di irresponsabilità – avverte Fava - saremo costretti a tenerne conto in fase di destinazione delle risorse del Programma di sviluppo rurale”.

Per l’assessore “cambiare il prezzo in corsa, con una tesi che non trova riscontri reali, è indice di scarsa correttezza. Anche perché, quando il mercato invece si spostava verso aumenti dei listini, l’industria procrastinava all’infinito la sottoscrizione dei contratti, con l’obiettivo di continuare a pagare il latte al di sotto del valore reale. Nel rispetto delle parti e degli allevatori, questo alla Regione Lombardia non sta bene”.