“Il prezzo regionale del latte è stato fissato a 44,5 centesimi al litro – sottolinea l’assessore lombardo – e non è tollerabile che alcuni soggetti dell’industria di trasformazione, adducendo fantomatici aumenti di produzione di latte del Nord Europa, rifiutino di attenersi al contratto, applicando a senso unico un prezzo arbitrario”.
La Regione si schiera coi produttori. “Se il comparto continuerà a dare segni di irresponsabilità – avverte Fava - saremo costretti a tenerne conto in fase di destinazione delle risorse del Programma di sviluppo rurale”.
Per l’assessore “cambiare il prezzo in corsa, con una tesi che non trova riscontri reali, è indice di scarsa correttezza. Anche perché, quando il mercato invece si spostava verso aumenti dei listini, l’industria procrastinava all’infinito la sottoscrizione dei contratti, con l’obiettivo di continuare a pagare il latte al di sotto del valore reale. Nel rispetto delle parti e degli allevatori, questo alla Regione Lombardia non sta bene”.
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