Tornano a peggiorare i conti della suinicoltura italiana. A febbraio, infatti, la redditività degli allevamenti ha subito un brusco -6% rispetto al mese precedente. Lo dice l'indice messo a punto dal Crefis, il centro ricerche economiche sulle filiere suinicole dell'Università cattolica di Piacenza. Una frenata peraltro non sufficiente a cambiar segno alla redditività calcolata su base tendenziale che rimane positiva: +7,4%. A determinare il calo della redditività, dicono i numeri del Crefis, è il forte deprezzamento del suino pesante da macello, la cui quotazione è scesa rispetto a gennaio del 7,2%, fermandosi a 1,442 euro/kg. Un dato negativo, peraltro confermato da un -6,6% su base tendenziale, che nell’attività di allevamento ha più che annullato l’abbassamento dei costi alimentari seguiti al deprezzamento delle materie prime agricole.
In calo anche il prezzo dei suini leggeri da macello, che sulla piazza di Milano sono stati quotati 1,435 euro/Kg, che si traduce in -3,6% rispetto a gennaio e -3,7% rispetto a febbraio 2013.
Di segno opposto il mercato dei suini da allevamento (peso fino a 30 Kg) caratterizzato a febbraio da un forte incremento delle quotazioni: +13,1% rispetto a gennaio e +6,9% rispetto al febbraio dell’anno scorso.

Soddisfatti i macellatori
Con il calo dei prezzi dei suini da macello scendono i costi dei macellatori, che possono così veder aumentare la redditività delle loro imprese. In questo comparto l'indice del Crefis ha segnato +6,1% rispetto allo scorso gennaio e addirittura + 12% rispetto a febbraio 2012. Stabile invece la redditività della frase di stagionatura dei prosciutti Dop, mentre è in flessione la redditività dei prosciutti generici che arriva a toccare il -9,8% nel caso delle tipologie più leggere, al di sotto dei 9 kg. Una variazione che non modifica però l'anomalia già registrata in passato, con i prosciutti tutelati che presentano una redditività inferiore a quella dei prosciutti generici.

Bilancia commerciale in rosso
È ancora negativo il saldo del commercio estero italiano di suini, carni suine e salumi. I dati più recenti, relativi al periodo gennaio-novembre 2013, mostrano un saldo di  -898,3 milioni di euro, in peggioramento di 64,2 milioni di euro circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sempre negli stessi mesi, le esportazioni sono aumentate, rispetto al 2012, del 3,8% in valore, raggiungendo i 1,20 miliardi di euro, e del 1,2% in quantità per un totale di 206mila tonnellate.
Sono però aumentate anche le importazioni, che tra gennaio e novembre 2013 hanno raggiunto un valore di 2,09 miliardi di euro per 947mila tonnellate, con un incremento sia in valore (+5,5%) che in quantità (+1,8%) rispetto al 2012.