"Ringraziamo una schizofrenica Unione europea, che, da un lato, raccomanda maggiore sicurezza alimentare, mentre, dall'altro, al Parlamento di Strasburgo, approva una riforma dei controlli sanitari sulla carne suina che va nella direzione opposta. Temo purtroppo che con questa soluzione legislativa finirà nel solito modo, che potremmo definire 'all'europea': minori certezze per i consumatori e, in caso di scandali, tutta la colpa addossata ai suinicoltori".
L'assessore all'Agricoltura della Lombardia Gianni Fava protesta nei confronti del Parlamento europeo, che, nei giorni scorsi, ha approvato la riforma dei controlli sanitari sulla carne suina.

La linea adottata, secondo quanto riportato dagli organi comunitari, "permetterà di dichiarare idonea al consumo umano la carne suina dopo un controllo visivo da parte del veterinario ufficiale, senza necessità sistematica di palpazione o incisione". I veterinari ufficiali, responsabili per la certificazione della carne col bollo sanitario, saranno "autorizzati a ricorrere alle procedure di incisione e palpazione solo se i dati di provenienza dell'animale, delle ispezioni precedenti o dei controlli visivi, hanno indicato possibili rischi per la salute pubblica o per il benessere degli animali".

L'assessore lombardo Fava non ci sta: "Hanno vinto il pressapochismo e le logiche che sanciscono l'irresponsabilità e la superficialità - dichiara - perché non credo basti il controllo visivo dei sanitari, i macelli non possono essere assimilati alla catena di montaggio dei tondini. A pagare, purtroppo, saranno gli anelli deboli della filiera: allevatori e consumatori".