Nessuna multa per gli allevatori che hanno prodotto più latte rispetto alla loro quota individuale. Per il secondo anno, infatti, l'Italia non ha superato il tetto produttivo imposto dalla Ue con il regime delle quote latte. Per l'annata lattiero casearia 2010-2011 (che si è conclusa il 31 marzo di quest'anno) la produzione complessiva di latte si è fermata a quota 10,61 milioni di tonnellate, 266mila tonnellate in meno rispetto alla quota nazionale, salita a 10,87 milioni di tonnellate dopo l'aumento ottenuto nel 2009 dall'allora ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia. A rendere noti i dati produttivi è Agea, che ha così confermato non solo l'assenza di multe a carico dei produttori, ma anche la restituzione delle somme trattenute in attesa della conclusione dell'annata lattiero casearia. La restituzione delle trattenute di legge, ha tenuto a segnalare Agea, sarebbe dovuta avvenire più avanti, entro il 31 agosto, ma si è preferito anticipare i tempi in considerazione delle difficoltà che da tempo incontrano gli allevamenti di bovine da latte. Il presidente di Agea, Dario Fruscio, ha commentato questa anticipazione delle restituzioni come la volontà di “perseguire l’obiettivo di far pervenire il massimo sostegno alle aziende che producono latte in un momento di particolare criticità”. Per raggiungere questo risultato Agea ha accelerato i tempi per il calcolo delle quantità di latte vendute, cosa che ha consentito non solo di anticipare le restituzioni, ma di evitare al contempo la trattenuta (che viene operata dagli acquirenti) della quota di prelievo mensile del mese di marzo, in scadenza a maggio. In questo modo gli allevatori già dal mese di marzo hanno potuto percepire per intero il corrispettivo del latte venduto senza essere penalizzati dalle trattenute. I vantaggi, sottolinea Agea in suo comunicato, non si fermano agli allevatori, ma si estendono agli acquirenti che hanno così la possibilità di svincolare le fideiussioni loro prestate a garanzia delle somme trattenute ai produttori.

La sollecitudine e l’attenzione di Agea verso il mondo della produzione del latte - ha dichiarato Fruscio - conferma, anche in questa circostanza, la sua vicinanza e la sua solidarietà, nei termini possibili e leciti, alle condizioni, in questa fase particolarmente tesa, sia finanziarie che di margine economico di tale categoria.”

 

Non per tutti

L'incubo quote non è però finito per tutti. Restano da pagare le multe maturate negli anni precedenti che molti allevatori stanno pagando a rate dopo aver aderito ad una delle due opportunità di rateizzazione sancite prima dalla legge 119 del 2003 e poi con la più recente legge 33/99. In sospeso, infine, resta la difficile posizione di alcune centinaia di allevatori (poco più di 600) che di rate e multe non vogliono sentirne parlare. Il loro debito con l'erario è diventato in molti casi esigibile e sono arrivate le prime cartelle esattoriali, con l'inevitabile coro di proteste delle quali si è occupato anche Agronotizie la scorsa settimana. I debiti contratti con l'erario raggiungono in qualche caso cifre milionarie. Non sarà semplice mettere d'accordo il rispetto della legge e il salvataggio di queste aziende, altrimenti a rischio chiusura. Un problema che non è sfuggito al presidente di Agea che a questo proposito ha auspicato “che attraverso iniziative e fatti veramente concludenti si possa giungere su un terreno di maggior dialogo che tenda a risolvere le condizioni di esasperazione in cui tale categoria produttiva si ritiene sia stata posta. Ferma restando la cornice articolata e complessa delle disposizioni normative nazionali e regolamentari europee che disciplinano la materia oggetto di così radicale contrapposizione.”