Con il 2026 sarà possibile produrre in Italia i vini dealcolati senza più incertezze normative sul piano fiscale: il 29 dicembre 2025 il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha firmato, insieme al ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, il decreto interministeriale Masaf-Mef in materia di "regime fiscale per le accise nell'ambito della produzione del vino dealcolato".
“Con questo decreto diamo al settore vitivinicolo un quadro normativo chiaro per poter produrre i vini dealcolati e offrire così nuove opportunità alle imprese del settore. Il Masaf è al fianco dei produttori e lo dimostrano gli interventi fatti nell'ultimo anno" ha dichiarato il ministro Lollobrigida a margine della firma.
“Oggi definiamo il regime fiscale per le accise nella produzione di vino dealcolato – ha aggiunto - Sono certo che i nostri produttori sapranno raggiungere posizioni di eccellenza anche in questo settore”.
Il decreto permette alle cantine e alle aziende che già operano legalmente con alcolici (e che hanno i requisiti fiscali per farlo) di produrre vino dealcolato, nel rispetto di certe condizioni e limiti fissati dalla legge.
Con questo provvedimento si consente ai soggetti, esercenti depositi fiscali di prodotti alcolici intermedi e di vino, di effettuare, a certe condizioni ed entro determinati limiti quantitativi, i processi di dealcolazione del vino. Il decreto introduce specifiche definizioni distinguendo i soggetti a seconda delle quantità prodotte (superiori o inferiori ai 1.000 ettolitri annui).
Il decreto, inoltre, regola il rilascio del titolo autorizzatorio per la produzione e conservazione del prodotto, contempla adempimenti amministrativi e regole di circolazione del prodotto stesso e limita ogni attività accessoria supplementare rispetto alla produzione del prodotto dealcolato.
“La pubblicazione del decreto interministeriale Mef–Masaf che fissa le norme per consentire anche ai produttori italiani di realizzare vini dealcolati e parzialmente dealcolati è una buona notizia che giunge al termine di un anno particolarmente complesso per il settore vitivinicolo sul fronte dei mercati”.
Così Luca Rigotti, presidente del Settore Vitivinicolo di Confcooperative Fedagripesca, commenta l'annuncio del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sul decreto interministeriale.
“Si tratta di un passaggio fondamentale - spiega Rigotti - che permetterà alle imprese italiane - a partire dalle cantine cooperative, che rappresentano una componente rilevante della produzione vitivinicola nazionale - di operare finalmente in condizioni di parità competitiva rispetto agli altri produttori europei che già da tempo presidiano questo segmento”.
“La nostra federazione – aggiunge il presidente del Settore Vitivinicolo di Confcooperative – ha partecipato attivamente in questi mesi a un lungo e articolato confronto istituzionale, con l'obiettivo di mettere a disposizione delle cantine cooperative un nuovo strumento per affrontare i mercati, in particolare quelli internazionali, dove la domanda di vini a più bassa gradazione non può più essere considerata una moda, ma un cambiamento comportamentale di lungo periodo”.
Secondo le stime di Confcooperative Fedagripesca, conclude Rigotti, "questo fenomeno riguarda un potenziale di milioni di consumatori a livello mondiale. Una domanda destinata a crescere parallelamente all'evoluzione delle tendenze legate a salute e benessere, spinta dalla curiosità, dal desiderio di adottare stili di vita più sani e dalla volontà di limitare il consumo di alcol senza rinunciare al piacere del vino”.































