L'impegno mondiale contro la peste bovina, una malattia infettiva a forte mortalità che colpisce i ruminanti, ha avuto i suoi frutti e con la cessazione di tutte le attività sul campo ad essa collegate, tra breve ne sarà annunciato il totale sradicamento.

Questa sarà la prima volta nella storia dell'umanità che una malattia animale sia stata del tutto debellata e solo la seconda, dopo il vaiolo nel 1980, che una malattia sia stata eliminata grazie agli sforzi compiuti dall'uomo.

La peste bovina non colpisce direttamente l'uomo, ma la sua capacità di causare in poco tempo massicce perdite di bovini e di altri tipi di animali ungulati (muniti di zoccoli, ndr) ha avuto per millenni effetti devastanti sul settore rurale, con code drammatiche di carestie e crisi economica dopo ogni grande epidemia.

La malattia ha imperversato su Africa, Asia ed Europa per secoli, decimando milioni di capi di bestiame e causando miseria e carestia. Intorno al 1880 ha provocato perdite per un milione di capi di bestiame nella Russia europea ed in Europa centrale.

Quando è penetrata in Africa, alla fine del diciannovesimo scolo, ha decimato milioni di capi di bestiame ed ha scatenato miseria e carestia. Si stima in conseguenza di quella specifica epidemia che circa un terzo della popolazione dell'Etiopia sia morta a causa della mancanza di cibo. L'ultimo focolaio di cui si abbia notizia risale al 2001 in Kenya.

Si prevede che per la metà del 2011, dopo che arriveranno all'Oie-Organizzazione mondiale per la salute animale le ultime relazioni sullo status della malattia, con un documento ufficiale congiunto Fao/Oie dichiareranno la malattia ufficialmente debellata.

Un impegno a livello mondiale

La Fao è stata promotrice di un impegno globale e coordinato per studiare le caratteristiche e la natura della peste bovina, aiutare i piccoli allevatori ed i servizi veterinari a riconoscere e tenere sotto controllo la malattia, sviluppare campagne di vaccinazioni e alla fine riuscire ad eliminare la malattia secondo le metodologie dell'Oie. 

Questo impegno ha coinvolto un'ampia alleanza di partner internazionali come l'Oie, la Iaea-Agenzia internazionale per l'energia atomica ed i donatori, sino al più recente Programma mondiale di sradicamento della peste bovina (Grep l'acronimo inglese, ndr). 

Il Grep è stata l'iniziativa decisiva di una campagna di ricerca scientifica, attività di sorveglianza sul campo e vaccinazioni a tappeto durata decenni.

Speciale gratitudine è stata espressa nei confronti dell'Unione europea ed altri grandi donatori, e dell'impegno generoso di tutti gli esperti e ricercatori delle istituzioni e delle agenzie di sviluppo bilaterali e multilaterali.

Una storia devastante

Causata da un virus, la peste bovina si propaga per contatto diretto o tramite materiali contaminati. Nel corso dei secoli ha ucciso milioni di bovini, di bufali, di yak e dei loro simili allo stato brado, con tassi di mortalità che sono arrivati a raggiungere il 100% del bestiame colpito.

Nel momento di maggior diffusione, negli anni '20, la malattia si estendeva dalla Scandinavia al Capo di Buona Speranza e dalle coste Atlantiche dell'Africa alle Filippine, con focolai epidemici segnalati anche in Brasile ed in Australia.

Agli inizi degli anni '80, la malattia era ancora saldamente radicata in tutto il mondo, con allarmanti epidemie nel sud dell'Asia, in Medio Oriente ed in Africa.  In quegli stessi anni le perdite in Nigeria hanno raggiunto i 2 miliardi di dollari.  Un'epidemia nel 1994 nel nord del Pakistan ha annientato più di 50mila capi di bovini prima che la situazione fosse riportata sotto controllo con l'aiuto della Fao.