"Mi spiace togliere qualsiasi illusione: le sanzioni vanno pagate rispettando totalmente l'accordo con l'Unione europea. La questione quote latte è stata chiusa con la Legge 33, perché dopo l'approfondimento fatto, su mio incarico, da Agea, Dipartimento politiche comunitarie e commissario quote latte, non è emerso nessun elemento oggettivo che permetta di concludere che siano stati fatti errori nel calcolo delle multe". 

Lo ha detto il ministro del Mipaaf Giancarlo Galan nell'audizione che si è svolta ieri in commissione Agricoltura della Camera. 

"Nè - ha aggiunto il ministro - è possibile pensare a rinvii del pagamento della prima rata della rateizzazione prevista dalla legge 33 o della sesta rata della legge 119". Su questo,Galan ha citato la contrarietà espressa con forza dalla Commissione europea.

La netta presa di posizione del ministro è stata accolta con molto favore da Pd, Udc, Pdl e anche dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Fedagri e Confagricoltura, mentre ha suscitato forti malumori nella Lega nord

I deputati del Carroccio hanno insistito sulle risultanze della relazione dei carabinieri del Mipaaf, chiedendo se il ministro stesse sconfessando l'arma e annunciando l'intensificarsi della mobilitazione degli allevatori. 

"Il problema è che c'è stato chi li ha illusi - ha detto Galan - come è stato fatto anche per la pesca. Ma non è una questione di maggioranza e opposizione, è una questione di diritto. Non posso preoccuparmi di spaccature o non spaccature. La spaccatura è tra chi vuole difendere lo scandalo del passato e chi vuole fare chiarezza".