Si è tenuto il 5 maggio 2015 a Gattolino di Cesena (Fc) il consueto incontro tecnico sulla fragola in coltura protetta organizzato dal Cra di Forlì e dal Crpv di Cesena presso l’azienda agricola F.lli Moretti. Ad introdurre e moderare l’incontro è stato Walther Faedi, ex direttore del Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura Forlì.

"L’annata 2015 si prospetta migliore rispetto al 2014 per quanto riguarda l’aspetto produttivo - spiega Faedi -, grazie a condizioni climatiche più favorevoli per la crescita delle piante e più idonee alla coltivazione della fragola.
Da un punto di vista commerciale la situazione è ancora difficile. Continua ad esserci la presenza sul mercato europeo di una elevata produzione del prodotto spagnolo e di un’alta concentrazione del prodotto italiano. Si è creata così un’alta densità di fragole sul mercato, che assieme a scarsi consumi ha abbassato i prezzi di vendita e di conferimento. Oggi sembra aprirsi qualche segnale positivo, in quanto la produzione spagnola si è fortemente attenuata e i consumi sembrano essere in ripresa: questo permette un miglior posizionamento delle fragole italiane sul mercato europeo.
Continuo a segnalare come la qualità e l’innovazione varietale rappresentino elementi fondamentali nella fragolicoltura del futuro. Bisogna però essere bravi a creare un mercato che apprezzi e paghi questa qualità, allora sì che avremo un vero rinnovamento. Il sistema dovrà informare in modo adeguato il consumatore, raccontandogli bene il suo significato. Se riusciremo a fare questo potremo pensare di guardare all’innovazione varietale in modo diverso e le azienda agricole e le OpP potranno fare scelte diverse".

Alcune delle novità varietali di fragola messe in mostra
presso l'azienda Moretti a Gattolino di Cesena (Fc)


Parola alle Organizzazioni di produzione
Per fare reddito però è necessario unire qualità e produttività. Le scelte varietali e commerciali sono ancora legate a quest'ultimo aspetto.
I consumi sono dipendenti dalla situazione climatica, la valorizzazione del prodotto non è ancora sufficiente a raggiungere in modo adeguato il mercato e l'agricoltore stenta ad adeguarsi all'evoluzione imprenditoriale del sistema.
"In questo momento il mercato è migliorato rispetto a qualche settimana fa - spiega Antonio Baglioni, export manager di Apofruit -. Le prospettive per le prossime tre settimane sono positive, grazie alla crescente richiesta del prodotto dall'estero ed il possibile aumento dei consumi in Italia. Le produzioni spagnole e del sud Italia si stanno attenuando, e questo aiuta le fragole cesenati e veronesi. La Spagna ha mediamente prodotto fragole di scarsa qualità mentre noi siamo stati sicuramente migliori. Sempre di più la qualità organolettica e l'elevato grado zuccherino del frutto sono la chiave per farsi apprezzare sul mercato. Il produttore rimane comunque ancora legato alla produzione che gli permette più facilmente di fare reddito. Questo rimane valido fino a quando non saremo bravi nel farci pagare questa qualità". 
 

Walther Faedi, ex direttore del Cra di Forlì, durante l'incontro "Fragola in coltura protetta" che si è tenuta a Gattolino di Cesena (Fc)


“Un inverno in linea con le temperatura standard, intense piogge primaverili con la presenza di basse temperature. Questo è lo scenario degli ultimi mesi - spiega Ronnie Campidelli di Agrintesa -. I consumi non sono decollati. I prezzi sono stati bassi e al di sotto dei costi di produzione. La concomitanza delle produzioni italiane (nord e sud) e la grande quantità di prodotto spagnolo ha fatto il resto. Oggi però la Spagna e il sud Italia hanno attenuato le raccolte e questo ha permesso di aprire nuovi scenari e di guardare al futuro con maggiore positività. Attenzione però che il mercato vuole sempre di più fragole sane e gustose. E noi produttori e commerciali dobbiamo tenerne conto".

Qualità e rinnovamento varietale sono al centro del nostro progetto - spiega Matteo Birolli di Apo Scaligera -. Solo così sarà possibile trovare spazio in un mercato sempre più difficile e sempre meno remunerativo. Crediamo che per qualità si intenda sapore, gusto, aspetto e conservabilità del prodotto. E' però vero che oggi la produttività della pianta rappresenta ancora un elemento importante per il fragolicoltore per fare reddito, in quanto questa qualità non viene riconosciuta dal mercato".

Alessio Martinelli, direttore tecnico del Civ di Ferrara, presenta le novità della sua azienda


L'innovazione varietale al centro della rivoluzione fragola
Alcune aziende vivaistiche, organizzazioni di produttori ed Enti di ricerca pubblici hanno presentato le loro novità.
“Negli ultimi anni abbiamo deciso d'investire molto nella ricerca di nuove varietà - spiega Alessio Martinelli, direttore tecnico del Civ - Consorzio italiano vivaisti -. Oltre alle già note Clery* e Dely*, abbiamo recentemente introdotto Joly*, Primy* e Jeny*. Senza dimenticare Aprica* e Sibilla*".

“Anche noi abbiamo puntato decisi all'innovazione varietale nel settore delle fragole - spiega Michele Montanari di Geoplant -, con uno sguardo attento alle qualità organolettiche ed al sapore. Tra le novità commerciali più recenti abbiamo Alina*, Thelma NF102R* e Louise NF109R*. Stiamo per lanciare commercialmente anche le varietà Aura NF149*, Olimpia NF638* e Tea tra le unifere e Malga* tra le rifiorenti".

"Da anni esiste un piano di innovazione varietale che ha prodotto diverse fragole interessanti - spiega Pier Luigi Lucchi del Cra di Forlì -. Un progetto attivo grazie alla contemporanea presenza di finanziamenti pubblici e privati. Le ultime novità di questa ricerca e sperimentazione sono le varietà Brilla*, Garda*, Pircinque* e Jonica*. Tutte varietà che hanno nel sapore, nel gusto, nell'elevata consistenza, nella lunga shelf-life e nel bell'aspetto le caratteristiche principali".

Fragole in coltivazione presso l'impianto dell'azienda F.lli Moretti di Gattolino di Cesena (Fc)