Umbria
Nuove leve in agricoltura, nasce l'Anga di Orvieto
"Le ultime cronache suonano come un bollettino di guerra per l'agricoltura: suini, kiwi, castagne e ora anche il batterio sterminatore tedesco di incerta origine, ma che fa crollare consumi e export della nostra ortofrutta. Occorre procedere immediatamente ed incisivamente per fare chiarezza per non aggiungere sale sulle ferite lasciate ancora aperte dalla crisi economica". Lo ha detto ad Orvieto il presidente dei giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese, intervenendo all'assemblea costitutiva dell'Associazione Giovanile provinciale.
"Nonostante tutto quello che sta accadendo è proprio in agricoltura che si registra un forte potenziale di crescita. Certamente i numeri non sono ancora positivi, ma opportunità concrete per i giovani agricoltori ci sono. La nostra associazione mantiene alta l'attenzione delle Istituzioni, nazionali ed europee sul tema del ricambio generazionale nelle campagne, sul consolidamento e sulla crescita delle imprese". "Vedere in questa nuova sezione tanti ragazzi, pronti a cimentarsi sia nelle attività tradizionali sia in quelle più innovative - ha concluso Motolese - è la migliore dimostrazione che l'agricoltura attrae; proprio per questo si avverte la necessità di strumenti, anche finanziari, che permettano ai giovani di accedere, rinforzare i propri progetti imprenditoriali e operare in modo innovativo e remunerativo in questo fondamentale settore economico".
Fonte: Confagricoltura
Lombardia
Coldiretti: 'I giovani imprenditori agricoli valgono 500 milioni'
"I giovani imprenditori agricoli in Lombardia valgono 500 milioni di euro e, con quasi 8 mila aziende sulle 57 mila a livello regionale, operano sul 16% di tutte le superfici coltivate, dalle Alpi al Po".
Lo afferma il delegato regionale di Coldiretti Giovane impresa, Stefano Ravizza, sottolineando come questi dati rappresentino "numeri importanti, che spiegano bene quale sia la forza propulsiva che arriva dalle nostre generazioni".
"Noi giovani - aggiunge Ravizza - rappresentiamo valore economico, ma anche energia e capacità di innovazione. In un quadro asfittico come quello italiano, siamo la componente che, in una certa misura, rompe gli schemi".
Ravizza richiama l'attenzione sul grosso problema degli investimenti, sia nei terreni che nelle strutture. "Nella Pianura Padana, ad esempio - spiega Ravizza - un ettaro può arrivare a costare anche 90 mila euro ed è chiaro che con queste cifre è complicato trovare i capitali necessari a costruire ex novo un'azienda di dimensioni importanti".
Fonte: Agrapress
Toscana
Cresce la produzione vinicola livornese
La produzione vinicola livornese ha registrato nel 2010 una crescita del 3,1% rispetto al 2009, attestandosi sui 130mila ettolitri circa (dati Istat). Un buon andamento dunque, nonostante il leggero decremento delle superfici (-1,1%), in linea con l'aumento dei volumi riscontrato per la Toscana (+3%), che hanno raggiunto i 2,9 milioni di ettolitri, e, più in generale, con la crescita che si è registrata a livello nazionale, dove gli ettolitri prodotti sono stati oltre 46,5 milioni (+2,1%).
Sono alcuni dei dati che emergono dallo studio sul mercato del vino realizzato dalla Camera di Commercio di Livorno in collaborazione con la Borsa Merci Telematica italiana e presentato martedì 7 giugno presso la sede della Camera di Commercio di Livorno.
Fonte: Borsa Merci Telematica italiana
Piemonte
Stanziati oltre 17 milioni di euro per le sfide dell'Health Check
La giunta regionale, con una delibera, ha approvato i bandi per l'ammissione ai finanziamenti previsti dalla misura 123 'Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali', nell'ambito delle nuove sfide Health check individuate dalla Ue.
La Regione informa che il provvedimento prevede lo stanziamento di 17.382.529,66 euro, che andranno ad incentivare il settore lattiero-caseario bovino e punteranno sul risparmio energetico e su quello idrico.
"Particolare rilevanza - ha spiegato l'assessore all'Agricoltura Claudio Sacchetto - ricoprono da un lato l'azione inerente il contratto di fiume del torrente Belbo, dove sono state riscontrate criticità ambientali, dall'altra il bando dedicato al settore lattiero caseario, da sempre comparto di eccellenza per la nostra Regione".
In quest'ultimo ambito, ha concluso Sacchettom sono stati rivisti e quantificati i criteri di priorità per l'assegnazione dei contributi, "con l'obiettivo finale di valorizzare le imprese che hanno aderito all'accordo indicizzato del prezzo del latte".
Fonte: Agrapress
Emilia-Romagna
Come sta l'agricoltura in Emilia-Romagna
Con un aumento superiore all'11% cresce nel 2010 in Emilia-Romagna la produzione lorda vendibile, con un saldo positivo di 420 milioni di euro rispetto al 2009.
Dopo gli andamenti altalenanti delle scorse stagioni, nel 2010 il valore delle produzioni a prezzi correnti ha raggiunto un massimo di 4,2 miliardi di euro, per effetto soprattutto del forte aumento dei prezzi della maggiore parte dei comparti (in particolare cereali, frutta e latte). Viene, quindi, completamente riassorbito il forte calo dell'anno precedente (-6,2%).
Anche l'industria alimentare - specialmente quella legata ai prodotti tipici come il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma e il Lambrusco - si lascia alle spalle un 2010 sostanzialmente positivo, con una crescita significativa dell'export agroalimentare che sfiora il 14% e con il 20% delle imprese che opera stabilmente sui mercati esteri.
In termini di quantità prodotte, invece, è stato soprattutto l'andamento meteorologico denso di precipitazioni nella prima parte dell'anno a causare una diminuzione complessiva del 2,3%.
Tra gli altri dati si segnalano un recupero per i redditi delle aziende agricolee (+25% rispetto al 2009), il forte incremento del credito agrario (+ 12% rispetto al 2009) e i buoni risultati del settore agrituristico (136 milioni di fatturato complessivo).
Sono questi i dati, in sintesi, del Rapporto agroalimentare 2010 presentato in un convegno a Bologna.
Fonte: Regione Emilia-Romagna
Veneto
Vendemmia anticipata
L'anomalo climatico dell'anno in corso porterà in Veneto ad una vendemmia anticipata di una quindicina, forse una ventina di giorni.
I servizi tecnici regionali, in collaborazione con le strutture di Veneto Agricoltura, il Centro Ricerche agricole di Conegliano e alcune strutture di produttori, stanno monitorando l'evolversi del ciclo vegetativo della vite, caratterizzato da anomalie del clima tradizionale.
Nel corso di una prima riunione in Regione, promossa alcuni giorni fa dall'assessore Franco Manzato, è stato rilevato che sembra si stia replicando una situazione climatica eccezionale analoga a quella del 2007.
La preoccupazione, in questo caso, non è tanto per la maturazione anticipata delle uve con la conseguente gestione del vigneto (i servizi tecnici saranno in grado di dare indicazioni appropriate e dispongono di dati storici sufficienti), quanto per la problematiche relative alla trasformazione delle uve stesse.
Su indicazione di Manzato, sono già stati programmati altri incontri e sono stati anticipati i tradizionali appuntamenti di settore. Il primo si svolgerà il 15 giugno a Conegliano, alle ore 15, nell'aula magna dell'Università, dove si parlerà dello 'Stato del vigneto veneto e prime previsioni produttive per il 2011 – Ondate di calore: eventi eccezionali o normalità? Loro effetti sulla qualità dell'uva'. L'appuntamento successivo, sulle previsioni vendemmiali, è già stato anticipato dalla tradizionale data dell'1 settembre a mercoledì 3 agosto, alle ore 9,30, nella sede di veneto Agricoltura alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova.
Fonte: Regione Veneto
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Fonte: Agronotizie