In queste condizioni le piante sono assoggettate a continui stress che vanno bilanciati da un maggior impiego di energie interne.
Per questo motivo si rende necessaria una maggiore attenzione alla razionalizzazione della pratica della concimazione per fare in modo che la pianta abbia una condizione nutrizionale ottimale adatta a far fronte al maggior dispendio energetico necessario a compensare lo stress indotto dalle avverse condizioni climatiche e pedologiche in cui si potrà trovare durante la fase vegetativa.
Da anni è ormai tecnicamente validata la pratica della concimazione post-raccolta che permette, sfruttando la residua capacità fotosintetica della pianta dopo la vendemmia, di ricostituire le riserve energetiche che serviranno alla pianta per riprendere le attività vegetative in condizioni ottimali nella primavera successiva. Questa pratica, seppur adottata nelle aree viticole più vocate d'Italia, non è ancora una pratica generalizzata. Vi sono ancora molte aree, soprattutto del centro-sud Italia dove si preferisce apportare la totalità degli elementi nutritivi necessari alla coltura a fine inverno/primavera. Se consideriamo l'annata appena trascorsa, in cui abbiamo assistito al verificarsi di condizioni estremamente siccitose perdurate per tutto l'inverno fino alla tarda primavera, ci rendiamo conto che gli elementi nutritivi distribuiti in primavera si sono resi disponibili tardivamente per l'assorbimento da parte della pianta sbilanciandone l'attività vegetativa.
Anche la scelta del tipo di fertilizzante da utilizzare assume sempre più importanza. Proprio per le frequenti “bombe d'acqua”, precipitazioni violente ed abbondanti, concentrate in brevi periodi di tempo che aumentano le perdite per lisciviazione degli elementi nutritivi quindi è necessario impiegare tipologie di fertilizzanti in grado di rilasciare gradualmente i nutrienti.
Il riscaldamento globale, con l'aumento delle temperature medie, sta velocizzando anche la mineralizzazione della sostanza organica nel suolo aggravando la situazione già complicata dall'intensivizzazione delle tecniche agricole e dal massiccio uso di fertilizzanti di sintesi degli ultimi decenni, che ha favorito la generale diminuzione del contenuto umifero, in molti casi al di sotto della soglia di sufficienza, con conseguenze negative sulle condizioni fisico-chimiche e microbiologiche del suolo che incidono sempre più sulla produttività delle colture. Per questo motivo l'apporto di ammendanti di buona qualità diventa necessario per evitare ulteriori impoverimenti della fertilità dei suoli italiani.
Unimer, azienda italiana da 50 anni leader nella produzione di ammendanti, fertilizzanti organici e organo-minerali, propone una vasta gamma di formulati adatti a soddisfare le esigenze della moderna viticoltura, nei diversi ambienti pedo-climatici che caratterizzano la nostra penisola, sia che si adottino sistemi di coltivazione convenzionale che sistemi di coltivazione biologica.
Per mantenere e/o migliorare il contenuto di sostanza organica umificata nel suolo, Unimer propone Superstallatico®, ammendante a base di letame che viene compostato secondo uno standard industriale ottimizzato per ottenere un eccellente grado di maturazione con un alto contenuto in acidi umici, fulvici ed umine. Proprio questi componenti conferiscono al prodotto le capacità ammendanti, aumentando la disponibilità degli elementi nutritivi, migliorando le caratteristiche fisico-chimiche del suolo e rivitalizzandone l'attività microbiologica. Unimer produce anche Green Power®, ammendante vegetale compostato anch'esso molto ricco di sostanze umiche e Microlife®, ammendante a base di letame bovino ed equino attivato microbiologicamente con ceppi selezionati di funghi e batteri della rizosfera, adatti a rivitalizzare più velocemente i terreni stanchi. Tutti gli ammendanti Unimer sono certificati per l'impiego in agricoltura biologica.
Unimer sfrutta le caratteristiche positive della sostanza organica umificata anche nella formulazione dei suoi concimi organo-minerali. Infatti, la reazione delle matrici organiche altamente umificate con gli elementi nutritivi minerali che consegue alla particolare lavorazione industriale, conferisce ai concimi organo-minerali Unimer particolari doti di efficienza e azione nutritiva prolungata dovuta alla rallentata cessione dei nutrienti. La Sostanza organica umificata offre diversi livelli di protezione agli elementi nutritivi contenuti nei formulati Unimer, che ne limita le perdite legate a lisciviazione, retrogradazione, volatilizzazione e insolubilizzazione, accentuate anche dai fenomeni climatici estremi. Inoltre favorisce l'attività microbiologica del suolo migliorando notevolmente la disponibilità dei nutrienti. Tutto questo si traduce in una maggiore resa agronomica delle Unità Fertilizzanti Distribuite, che risponde all'esigenza di sostenibilità economica ed ambientale che la moderna agricoltura richiede, mantenendo, nel contempo, elevate rese quali-quantitative delle coltivazioni.
La vite da vino è una coltura dalle esigenze nutrizionali relativamente basse per quanto riguarda il fosforo, moderate per l'azoto e molto elevate per il potassio. La concimazione di produzione deve tenere conto degli asporti colturali del vigneto considerando anche gli elementi reintegrati nel terreno dalla caduta delle foglie e dalla trinciatura dei residui di potatura e deve essere calibrata oltre che alle disponibilità di elementi nel suolo anche in base alla cultivar, al portainnesto, al sesto d'impianto, alla forma d'allevamento e all'età del vigneto e quindi alla sua capacità produttiva.
Per la concimazione autunnale di post-raccolta Unimer consiglia Victory S® concime organo-minerale NPK (Mg-S) 4-8-16 (2-14) con zolfo, magnesio e microelementi. Per i vigneti dove è necessaria una maggior spinta vegetativa è possibile utilizzare Le Mans S® concime organo-minerale NPK (Mg-S) 8-5-12 (2-20) con zolfo, magnesio, boro e ferro che grazie alla maggior presenza di azoto aumenta la vigoria delle piante alla ripresa vegetativa. Le Mans S® è utile anche per la concimazione primaverile per completare le esigenze nutrizionali della coltura e sostenere adeguatamente l'attività vegetativa della pianta.
Per i vigneti più produttivi o che hanno bisogno di maggior vigore, in primavera si può utilizzare Miura S®, concime organo-minerale NPK (Mg-S) 12-6-8 (2-26) sempre contenente zolfo, magnesio, boro e ferro. Il boro è un microelemento particolarmente importante per la vite perché, oltre a contribuire ad una migliore allegagione, migliora il trasporto degli zuccheri dalle foglie verso gli organi di riserva. Il ferro, invece, contribuisce al normale svolgimento della fotosintesi per una migliore produzione quali-quantitativa del vigneto.
Nei vigneti condotti in regime di coltivazione biologica, Unimer, per vocazione produttrice di concimi eco-compatibili, mette a disposizione del viticoltore una vasta gamma di prodotti certificati per l'agricoltura biologica tra i quali Bacchus S®, concime organo-minerale NPK (S) 3-6-14 (13) con ferro, da utilizzare nella concimazione di post-vendemmia insieme agli ammendanti Superstallatico®, Green Power® e Microlife®.
Dove è maggiore la necessità di azoto può essere utilmente impiegato Armony S®, concime organo-minerale NPK (Mg-S) 4-8-10 (2-8) con magnesio e zolfo. A primavera si potrà completare la concimazione azotata utilizzando, Endurance N8®, concime organico azotato derivante da una miscela di farine proteiche animali a differente velocità di mineralizzazione, in grado di sostenere la coltura per tutto il ciclo vegetativo. Nei terreni molto calcarei e con vigneti soggetti a clorosi ferrica è utile l'impiego del concime organico NP Microsol Ferromax® ad alto contenuto di zolfo e ferro complessati dalla matrice organica ad elevato grado di umificazione che ne migliora la disponibilità dei nutrienti anche nelle condizioni pedologiche più difficili.
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Fonte: Unimer