Tutto bene o quasi. Nel senso che la peer review su glifosate, realizzata da Efsa e pubblicata nel luglio 2023, non aggiunge molto a quanto già stabilito in passato: nessuna criticità tale da non permettere all'erbicida di ottenere il rinnovo a livello europeo

 

Dato però che 52 pagine scritte in inglese si presume non invoglino molto alla lettura, si è ritenuto utile realizzare una sintesi in italiano, della lunghezza di sole nove pagine. Del resto, i temi trattati da Efsa sono stati così ampi che un documento più stringato era davvero difficile produrlo.

 

Si spera che in tal modo chi di dovere possa accedere velocemente e in modo chiaro a ciò che Efsa ha tratteggiato, con l'aggiunta di alcuni commenti e integrazioni atti a meglio comprendere le dimensioni delle variabili riportate. 

 

Per chi vuole approfondire: scarica la sintesi in italiano

 

Per chi se la sente di leggere il file originale in inglese: scarica il report originale di Efsa

Per chi ha fretta

Premesso che:

 

  • L'assunzione giornaliera di glifosate con la dieta si può stimare fra gli 0,000055 e 0,00023 mg/kg bw. Espresso come dose per chilo di peso corporeo, sempre su base giornaliera, si parla di un range da 55 a 230 nanogrammi di glifosate (miliardesimi di grammo).
  • La tossicità acuta di glifosate si posiziona fra 3.160 mg/kg bw e 6.310 mg/kg bw, quindi estremamente bassa. 

Sostanzialmente, Efsa ha confermato che:

 

  • Dallo studio delle evidenze attuali, appare "improbabile" che glifosate rappresenti rischi per la salute umana relativamente a interferenza endocrina, cancerogenesi, teratogenesi (tossicità sui feti), mutagenesi, tossicità sulla riproduzione, neurotossicità, malattie degenerative (es. Sla e Morbo di Parkinson). 
  • Le dosi più basse alle quali si sono manifestati i primi effetti nocivi su mammiferi sono nell'ordine di alcune centinaia di milligrammi per chilo di peso corporeo (mg/kg bw al giorno). In alcuni casi di migliaia, ovvero nell'ordine dei grammi per chilo di peso corporeo, sempre al giorno. 
  • Le evidenze riportate su glifosate sono esportabili anche per i suoi metaboliti, a partire da Ampa
  • Non sono stati rinvenuti rischi per il microbioma intestinale a fronte degli attuali scenari di esposizione tramite la dieta. 
  • L'Adi, acceptable daily intake, cioè la dose ritenuta sicura per l'uomo anche a fronte di assunzioni giornaliere molto prolungate (in teoria tutta la vita) viene confermata in 0,5 mg/kg bw al giorno. 
  • La soglia di esposizione acuta (Arfd) considerata sicura è stata fissata in 1,5 mg/kg bw in singola assunzione isolata.
  • L'esposizione per gli operatori agricoli (Aoel) è stata fissata in 0,1 mg/kg bw al giorno, mentre l'Aoel acuto, in acronimo (Aaoel), è stato fissato pari a 0,3 mg/kg bw (esposizione singola isolata).
  • Circa gli aspetti ambientali, Efsa non ha rinvenuto rischi elevati per alcuna delle specie considerate (mammiferi, uccelli, artropodi, inclusi ape mellifera, organismi acquatici, rettili, anfibi). Unica criticità: gli organismi acquatici, più esposti di altri e più sensibili a glifosate. In tal senso la Rar (concentrazione nelle acque ritenuta sicura) è stata confermata in in 0,1 mg/L (100 µg/L). Tale valore è stato ottenuto dividendo per 100 la  Noec per i pesci (No effect concentration) pari a 1 mg/L. Meno dell'1% dei dati relativi ai monitoraggi europei delle acque ha superato tale soglia. Necessarie comunque maggiori misure di mitigazione per il comparto acquatico.
  • La presenza di un'impurità in alcuni formulati in commercio suggerisce di approfondirne la conoscenza in termini tossicologici, poiché tali indicazioni sono quasi del tutto assenti. Uno spunto per le aziende che glifosate commercializzano, le quali dovranno adoperarsi per migliorare i propri prodotti anche in tale direzione.  
  • Data gap: non è stato possibile per Efsa elaborare tutte le possibili valutazioni per i diversi usi attualmente autorizzati di glifosate. In tal caso Efsa si esprime dicendo che non è possibile "escludere" eventuali effetti nocivi per qualche organismo. Va da sé che non poter escludere non implica che quegli effetti vi siano nella realtà. 

Conclusioni

Le diverse criticità evidenziate da Efsa e le altrettanto diverse lacune di dati non hanno impedito all'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare di esprimersi positivamente su glifosate. 

 

Non vi sono cioè insuperabili ostacoli di tipo scientifico al suo rinnovo, evento che si auspica avvenga entro la fine del 2023. Come pure si auspica che tale rinnovo porti la firma sia della politica italiana, sia dell'associazionismo agricolo. Un associazionismo che al momento non pare infatti essere unito nel supportare questa importante molecola a livello europeo. 

 

Un'evidenza che dovrebbe fare meditare gli agricoltori italiani su quali siano le figure e le associazioni che ne tutelano gli interessi solo a parole e quali anche nei fatti.