I campi prescelti sono stati quelli dell’azienda Res Uvae, sita a Castell’Arquato, anch'essa in provincia di Piacenza. Parcelloni di vigneto sono stati quindi protetti con i prodotti delle linee di difesa Biogard, mettendoli poi a confronto con altre parcelle non trattate. Le prove sono state anche occasione per utilizzare le indicazioni fornite dalla rete "vite.net”, progettata per aiutare tecnici e viticoltori a prendere decisioni mirate contro le differenti avversità.
Riferimenti tecnici in prova, Heliocuivre S ed Heliosuifre S, rispettivamente a base di rame e di zolfo, impiegati contro peronospora e oidio. Il controllo delle tignole è stato impostato secondo l’approccio della confusione sessuale, tramite gli erogatori Isonet L TT, mentre lo scafoideo è stato controllato con applicazioni di Pyganic 1.4, a base di piretro. Infine, contro la botrite è stato impiegato Amylo-X, contenente Bacillus amyloliquefaciens subspecie plantarum, ceppo D747.
I risultati dei programmi di difesa sono stati soddisfacenti, a partire da quelli contro la peronospora, i cui attacchi su foglie e grappoli si sono mostrati prossimi a zero nelle tesi trattate, contro presenze intorno al 30% su grappoli e foglie. Meno elevata la presenza di oidio, ma incidenze dell’8 e dell’11% rispettivamente per grappoli e foglie, contro lo zero nelle tesi trattate.
Basse le pressioni di tignole e scafoideo, i cui risultati in campo non sono quindi risultati particolarmente significativi.
In conclusione, la sperimentazione svolta a castell’Arquato ha dimostrato come sia possibile concatenare programmi razionali di difesa della vite utilizzando esclusivamente prodotti di natura biologica, segmento di mercato in cui Biogard è storicamente leader.
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Fonte: Agronotizie