Le normative attualmente in vigore sono in generale molto permissive nei confronti degli agrofarmaci di origine microbiologica, anche se spesso questo tipo di prodotti cela delle sorprese non sempre gradite.

E' il caso del Trichoderma gamsii (ex Trichoderma viride), ceppo ICC080, di cui l'Efsa ha recentemente pubblicato il risultato della valutazione paritaria (peer review) che nel caso di questo tipo di prodotti, generalmente considerati sicuri, è stata conclusa dopo l'approvazione europea, avvenuta nel 2008.

Ricordiamo che all'epoca si era in presenza di un vero e proprio “ingorgo istituzionale” che ha costretto le autorità comunitarie a mettere in piedi il cosiddetto meccanismo del “Traffic Light” che, per guadagnare tempo, ha consentito l'approvazione dei prodotti considerati di minore rilevanza ambientale, quali appunto i prodotti microbiologici, quasi esclusivamente sulla base della valutazione dello stato relatore, rimandando a dopo l'approvazione europea (in questo caso oltre tre anni dopo), la valutazione congiunta (peer review) e la conseguente analisi dell'Efsa.

Nel caso del celebre fungo antagonista, il report dell'Efsa ha lanciato alcuni allarmi relativamente alla possibile produzione di tossine e metaboliti secondari da parte dell'organismo, evento documentato in bibliografia per altre specie di Trichoderma.
Ricordiamo che se per un prodotto microbiologico viene dimostrato che la sua efficacia è dovuta ad una tossina o a un metabolita secondario e questo viene anche considerato rilevante dal punto di vista tossicologico e/o ambientale, occorre dimostrare la sicurezza anche per questa sostanza.

Numerosi agrofarmaci non microbiologici (es. Abamectina, Spinosad) sono infatti tossine o metaboliti secondari di microrganismi (i batteri Streptomyces avermitilis e Saccharopolispora rispettivamente per Abamectina e Spinosad) e sono stati approvati dopo accurata valutazione.
L'Efsa segnala che l'assenza di queste tossine/metaboliti secondari che possano eventualmente entrare nella catena alimentare attraverso le piante trattate non è stata sufficientemente documentata per il Trichoderma gamsii, e ha di conseguenza segnalato la necessità di integrare la documentazione del prodotto.

Altra ulteriore richiesta di approfondimento riguarda la patogenicità del ceppo nei confronti delle api e degli altri artropodi non bersaglio, anche se la tipologia di applicazione del prodotto (al suolo in assenza di coltura) fa presagire una positiva e semplice risoluzione degli interrogativi lasciati aperti dalla valutazione.

Cosa potrà succedere?
La valutazione dell'Efsa verrà probabilmente presa in considerazione a livello di SCFCAH (Standing Committee on the Food Chain and Animal Health) che richiederà, se lo riterrà necessario, la produzione dei dati necessari a completare la valutazione, prassi adottata nella stragrande maggioranza dei prodotti sinora approvati.


Per saperne di più


REGOLAMENTO (CE) N. 1112/2002 DELLA COMMISSIONE del 20 giugno 2002 che stabilisce le modalità attuative della quarta fase del programma di lavoro di cui all’articolo 8, paragrafo 2, della direttiva 91/414/CEE del Consiglio

Direttiva 2008/113/CE della Commissione, dell’8 dicembre 2008, recante modifica della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per includervi alcuni microorganismi come sostanze attive (1)

Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance Trichoderma gamsii ICC080 EFSA Journal 2013;11(1):3062 [29 pp.]. doi:10.2903/j.efsa.2013.3062