Monitoraggio dei gas serra (Ghg) delle attività vitivinicole: se la legislazione australiana impone alle aziende il calcolo dell'impatto ambientale e la comunicazione al pubblico delle emissioni di Ghg prodotte, nel resto del mondo l'iniziativa viene lasciata alla coscienza individuale dei titolari delle cantine.

A Vinitaly 2010 lo Studio agronomico Sata ha presentato Ita.Ca®, il primo metodo ad hoc per la filiera vitienologica italiana.

La presentazione è avvenuta durante un convegno organizzato dall'Informatore Agrario che ha affrontato il rapporto tra mondo enologico e monitoraggio delle emissioni di gas serra, in particolare di anidride carbonica. Un tema di grande attualità anche a livello internazionale: per esempio, "In Francia sono una quarantina le cantine che, a distanza di dieci anni dalla sua nascita, oggi adottano il metodo di calcolo Bilan Carbone® (uno dei cinque sistemi per valutare l'impronta carbonica utilizzati nel mondo). Una certificazione obbligatoria per i grandi marchi quotati in borsa" ha testimoniato Sébastien Kerner, dell'Institut Français de la Vigne et du Vin.

Ita.ca è già stato adottato da tredici marchi italiani e dall'Associazione Grandi Cru di Montefalco che, con Marco Caprai capofila, nel nome dell'ecosostenibilità ha messo a punto il progetto "Montefalco 2015: the new green revolution"; i risultati del progetto saranno presentati all'Expo internazionale 2015 di Milano.

Angelo Cicchelli, delegato del Mipaaf presso l'Oiv, ha parlato del percorso di armonizzazione del bilancio di Co2 per il settore vitivinicolo a livello mondiale, basato su l'adozione del protocollo internazionale Iwcp e su ISO 14040 e 14064, oltre che su normative di interesse nazionale e internazionale. "Un mese fa abbiamo definito a Parigi i principi basilari per l'elaborazione di un protocollo comune, che ora devono essere vagliati dai 45 Paesi membri. Gli ambiti di calcolo definiti riguardano le emissioni dirette e indirette legate al prodotto, dalla produzione alla distribuzione, e alle attività dell'impresa. L'obiettivo è arrivare a un'intesa sul metodo di monitoraggio per valutare secondo criteri condivisi l'impatto ambientale e per programmare una riduzione delle emissioni di Ghg nel tempo. In sostanza un calcolatore di gas serra unico, valido per tutto il mondo".