Mantenere stabile e produttivo un digestore significa diventare “allevatore di batteri”. Come per ogni tecnica di allevamento, esistono metodi da seguire e parametri da rispettare, in quanto i batteri non sono poi così diversi da suini o bovini. La differenza sostanziale con un allevamento di animali è che i batteri non si possono contare o pesare come le bestie, per cui i processi microbiologici devono essere monitorati utilizzando parametri che forniscono informazioni indirette sull’attività metabolica del digerente.

In questo video, Mario A. Rosato spiega, con il linguaggio semplice e lo stile didattico che lo caratterizza, come le prove respirometriche siano quelle più semplici da realizzare direttamente in impianto e di gran lunga più affidabili rispetto ai parametri di monitoraggio classici degli impianti di biogas (pH, FOS/TAC, conducibilità elettrica…).

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