Mantenere stabile e produttivo un digestore significa diventare “allevatore di batteri”. Come per ogni tecnica di allevamento, esistono metodi da seguire e parametri da rispettare, in quanto i batteri non sono poi così diversi da suini o bovini. La differenza sostanziale con un allevamento di animali è che i batteri non si possono contare o pesare come le bestie, per cui i processi microbiologici devono essere monitorati utilizzando parametri che forniscono informazioni indirette sull’attività metabolica del digerente.
In questo video, Mario A. Rosato spiega, con il linguaggio semplice e lo stile didattico che lo caratterizza, come le prove respirometriche siano quelle più semplici da realizzare direttamente in impianto e di gran lunga più affidabili rispetto ai parametri di monitoraggio classici degli impianti di biogas (pH, FOS/TAC, conducibilità elettrica…).
Primi passi per calcolare i sequestri di CO2 generati dal settore agricolo. Aiuti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le novità per gli agrofarmaci. Gli aggiornamenti sull'evoluzione delle patologie animali infettive
In un impianto di cachi contano scelta varietale, sesto d'impianto, nutrizione, irrigazione e potatura. In Italia cresce l'interesse per questo frutto stagionale e dalla filiera specializzata
Trilogo chiuso sulle Ngt. Niente etichetta per le piante Ngt-1, considerate "equivalenti" a quelle ottenute con il breeding tradizionale. Più vincoli per le Ngt-2. Restano aperti i nodi su biologico e brevetti
Il marchio giapponese presente ad Hannover con tante innovazioni frutto delle recenti acquisizioni del Gruppo. Focus su robotica e automazione, connettività e nuove tecnologie sensoristiche
Si è concluso il tour di eventi organizzato da Syngenta per condividere le esperienze maturate in tema di Soil Health: riflettori puntati su Viva®, il biostimolante certificato CE di Syngenta Biologicals
È da quarant'anni che sono disponibili varietà di melo resistenti alla ticchiolatura, ma la loro diffusione è ancora limitata ad un 5% della superficie. La situazione potrebbe però presto cambiare perché il lavoro dei breeder sta rendendo disponibili nuove varietà che promettono di soddisfare le esigenze degli agricoltori e i gusti dei consumatori
Abbiamo intervistato il professor Francesco Nazzi dell'Università di Udine che sta lavorando con il suo gruppo di ricerca per standardizzare e migliorare le tecniche di allevamento degli acari in laboratorio