Tutti i grandi laghi del nord si trovano ben al di sotto delle medie stagionali mentre nelle aree meridionali sono a "secco" i grandi invasi con situazioni più gravi in Basilicata e Puglia. E' quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti, effettuato in occasione della Conferenza sul clima dell'Onu, che evidenzia i pesanti effetti dei cambiamenti del clima sulla disponibilità idriche in Italia con oltre la metà del territorio nazionale potenzialmente a rischio desertificazione. Secondo il monitoraggio il lago Maggiore a Sesto Calende è si trova quasi 50 cm al di sotto della media del periodo e quello di Garda a Peschiera è più basso di 20 cm. Secondo i dati della Protezione civile riguardanti le stazioni idrometriche di Boretto, Palantone sul Po, Pontelagoscuro e Piacenza i livelli idrometrici del Po appaiono inferiori a quelli rilevati tra il 2003 e 2007, anche se migliorati. Nelle aree del Centro Italia il deficit idrico accumulato nei mesi passati rimane alto, in particolare nel lago Trasimeno. La situazione - continua Coldiretti - è preoccupante nel Meridione dove secondo l'Anbi, Associazione nazionale bonifiche italiane la situazione più grave si registra nei territori di Puglia e Basilicata, i cui invasi di riferimento sono già ai livelli minimi. La preoccupazione per le riserve idriche insufficienti ad affrontare la prossima primavera-estate si estende anche in Campania, Umbria, Marche, Sicilia e Sardegna.