E se fossimo alle porte di una rivoluzione varietale nel melo? E' difficile dirlo, ma di sicuro c'è fermento.
La spinta arriva sia da esigenze prettamente commerciali sia da esigenze produttive e di mercato. Per seguire questa richiesta i breeder mondiali hanno sviluppato nuovi cloni migliorativi delle varietà più tradizionali ed hanno costituito vere e proprie nuove mele, derivanti da veri e propri programmi d'incrocio. 

Se nel primo caso l'indirizzo è principalmente quello di migliorare la qualità estetica e gustativa del prodotto oggi già presente (vedi ad esempio nella Fuji la sostituzione della Brak* con il suo mutante Fubrax*) nel secondo caso è possibile sviluppare caratteristiche specifiche sempre più vicine alle mutevoli esigenze del mercato e della produzione (e qui un esempio può essere Kanzi® Nicoter*, incrocio tra Gala Must x Braeburn Hilwell).

Tante novità, ma reggono le varietà tradizionali
"L'Italia è un Paese tendenzialmente conservativo - spiega Silviero Sansavini del Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna -. L'80% delle varietà coltivate sono ancora tradizionali. Sta però crescendo sempre di più lo spazio per le novità, visto le richieste del coltivatore e del consumatore.
Se alcune pressioni alle modifiche vengono direttamente dal settore melicolo a 360°, altre derivano dalle imprese che devono diffondere, promuovere e fare business.
A livello delle mele tradizionali il rinnovamento avviene esclusivamente grazie all'introduzioni di cloni migliorativi rispetto ai precedenti, individuati naturalmente nei frutteti: ad esempio il caso di Rosy Glow* che ha oramai sostituito Cripps Pink*, entrambe commercializzate sotto il marchio Pink Lady®. Nel caso di nuove mele si possono sviluppare vere e proprie nuove tendenze. Ad esempio il caso della Modì® Civ198*, la mela dal gusto unico e moderno ed ecologica per natura".
 
Isaaq® Civ323*, di Kiku srl, che presenta bel colore rosso, gusto dolce-acidulo, ed una taglia 'mini' adatta per uso snack
(Fonte immagine: © Kiku Srl)

C'è spazio per il nuovo
"Tanti sono i parametri su cui l'innovazione melicola si sta concentrando - spiega Walter Guerra, direttore del Dipartimento di pomologia del Laimburg -. Alcuni di questi sono la polpa rossa, mele a pezzatura ridotta formato snack, mele tolleranti o resistenti a patologie e quindi a ridotto impatto ambientale, nuovi ibridi a buccia gialla, nuovi sapori e mele a basso contenuto allergenico. 
Tra le mele a polpa rossa stanno suscitando grande interesse le selezioni della serie di Ifored (leggi l'articolo di AgroNotizie del 2016), la varietà Redmoon® Surprise Inside* (leggi l'articolo di AgroNotizie del 2014) e la varietà Luresweet* Redlove® (leggi l'articolo di AgroNotizie del 2010). Queste mele sono un prodotto nuovo, che i commerciali guardano con grande interesse. Per quanto riguarda le mele resistenti a Ticchiolatura, Oidio e Colpo di fuoco vanno a rispondere alle esigenze di sicurezza per la salute ed al rispetto per l'ambiente. Nel passato la ridotta qualità del prodotto ha un po' limitato il loro sviluppo ma oggi questa limitazione è stata superata. Tra le più importanti abbiamo Modì® Civg198* (con circa 700 ettari coltivati), Natyra® SQ159*Isaaq® CIV323* e Galant® Lumaga*". 

Nuove esigenze nuove opportunità
"Sostenibilità ambientale ed economica - spiega Marzio Zaccarini, tecnico del Civ di Ferrara - sono parole chiavi nella frutticoltura del futuro. Per seguire questo trend abbiamo sviluppato le cinque varietà di mele Sweet Resistant®: Gemini*, Smeralda*, Civren*, Gaia* e Fujion*. Esse infatti presentano una naturale resistenza alla ticchiolatura, grave malattia fungina per i meli, che permette una coltivazione più sostenibile. Nei prossimi anni completeremo il gruppo con alcune nuove proposte, che oggi sono selezioni molto promettenti. Poi bisogna guardare anche al mercato e alle sue mutevoli tendenze. Per questo motivo è nata Isaaq® Civ323*, un'ottima mela dal sapore lievemente acido e fresco e dalla pezzatura compatta perfetta per il consumo snack.
Nel futuro ci sono altre novità, soprattutto per incrementare le possibilità di esportazione. Se si vuole avere successo si devono seguire le esigenze gastronomiche dei vari mercati: in Asia le mele devono essere molto dolci, nel sud dell'Europa c'è un consumo più da dessert e nel centro-nord Europa devono essere acidule e croccanti adatte per una degustazione fuori pasto".
Golden Parsi* Da Rosa®, mutazione di Golden che riassume le principali qualità del clone B e di Golden Reinders
(Fonte immagine: © Vivai Geoplant)

Il club per tutelarsi
"Il grosso della produzione melicola - spiega Gialuca Pasi, tecnico dei Vivai Geoplant di Savarna (Ra) - è ancora oggi legato alle varietà tradizionali designate con il termine inglese di 'commodity'. Sono quindi varietà coltivabili e commercializzabili senza vincoli: vedi Golden Delicious, Fuji, Gala, Red Delicious, Braeburn, Elstar, ecc. In questa ottica guardando al miglioramento varietale i cloni di Gala più interessanti, secondo noi, sono: Gala Star® Galafab* e Gala Schniga® Schnico Red*. Tra i cloni di Golden ricordiamo Golden Parsi* Da Rosa®. Inoltre presto saremo in grado d'inserire a catalogo alcuni interessanti ed innovativi cloni di Fuji.
E' necessario sottolineare che negli ultimi anni è però cresciuta la necessità di creare delle aree di tutela, club o vincoli di coltivazione, per gestire la filiera e differenziare il prodotto aumentandone il valore. Le modalità sono diverse ed ognuna con obiettivi diversi. Sono una trentina le varietà diffuse negli ultimi anni con queste caratteristiche. Ed alcune di queste hanno ottenuto un discreto successo. Un caso? Non credo".


 

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