Le melagrane devono essere raccolte a maturazione completa per garantire al consumatore i migliori caratteri organolettici. Solo in questo modo si può pensare di creare un prodotto capace di soddisfare le esigenze del mercato e creare quel valore aggiunto utile al produttore per fare reddito.

C'è però un problema. In questa fase i frutti sono maggiormente suscettibili all’attacco di funghi patogeni, agenti di vari marciumi. Diventa così determinante la difesa fitosanitaria in post-raccolta, per garantire la salubrità del prodotto. Uno studio coordinato dalla dottoressa Mara Quaglia e condotto all’interno del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali (Dsa3) dell’Università degli Studi di Perugia mediante la collaborazione tra i settori della patologia vegetale (dottoressa Chiaraluce Moretti) e delle tecnologie agro-alimentari (professoressa Agnese Taticchi) ha portato ad identificare, per la prima volta a livello mondiale, la specie Penicillium adametzioides come agente patogeno su melagrane in post-raccolta.

"Un nostro studio - spiega Quaglia - ha permesso di ridurre la crescita miceliare e la germinazione delle spore del patogeno Penicillium adametzioides, in ambiente in vitro. Per farlo abbiamo usato un concentrato fenolico, ottenuto dalle acque reflue della lavorazione delle olive mediante un processo di filtrazione per membrana e di successiva purificazione della frazione zuccherina. La concentrazione usata è stata di 4-8 mg/mL in fenoli. Se prendiamo come riferimento la maggiore concentrazione di estratto purificato la sua efficacia è paragonabile ad un trattamento usando un formulato commerciale a base di Fludioxonil.
I prodotti di scarto dell’industria olearia, per il loro alto contenuto in fenoli ad attività antimicrobica, possono dunque rappresentare un valido mezzo per la difesa delle melagrane in post-raccolta. L’applicazione di questi prodotti potrebbe essere estesa ad altre combinazioni ospite-patogeno, visto che altri studi preliminari condotti dallo stesso gruppo di ricerca hanno dimostrato la capacità del concentrato fenolico di ridurre in vivo la crescita miceliare e/o la germinazione dei conidi di altri funghi fitopatogeni: tra cui Penicillium expansum, Botrytis cinerea, Monilia sp. e Alternaria sp".


L’impiego nella difesa fitosanitaria, dopo opportuno trattamento, si pone inoltre come una via alternativa di utilizzo dei sottoprodotti dell’industria olearia, sottoposti a seri problemi di smaltimento e d'inquinamento. Un contributo determinante a questi studi è stato dato da Giacomo Linoci, titolare dell’azienda Linoci Melograno made in Italy specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di melograno e tesista presso il Dsa3.