E’ quanto emerge da un’analisi Ismea che, nel periodo compreso tra inizio marzo e la prima settimana di luglio, rileva alla prima fase di scambio un aumento dei prezzi di circa il 60%.
L’offerta in tutte le aree di produzione è risultata inferiore alle richieste del mercato, a seguito di un taglio degli investimenti (del 20% in Sicilia e attorno al 10% in Puglia e Campania) e di una contestuale flessione delle rese medie unitarie.
Riguardo alle patate comuni, la cui raccolta è ormai imminente, le operazioni di scavo - rende noto l’Ismea - partiranno in leggero ritardo rispetto ai normali calendari, a causa delle piogge primaverili che hanno rallentato le semine.
Da rilevare che, dopo il bilancio particolarmente deludente della scorsa campagna di commercializzazione, caratterizzata da prezzi bassi e da una forte pressione concorrenziale della merce nordeuropea, gli investimenti hanno subito in Italia una decisa flessione, stimata attorno al 10%.
Il fenomeno è apparso piuttosto evidente in Campania, Emilia Romagna e Calabria, mentre nel Viterbese e nella Piana del Fucino le semine avrebbero confermato, grosso modo, i livelli dell’anno scorso.
Le colture si presentano in ottime condizioni, anche se le temperature elevate di questi giorni potrebbero influenzare i risultati di resa.
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Fonte: Ismea