Un'azienda leader nelle sementi di mais premiata alla fiera nazionale più importante di meccanizzazione. Un fatto che è già di per sé interessante. Il premio è stato istituito dall’Osservatorio sull’Innovazione nelle imprese agricole e più precisamente nella sezione “Mezzi tecnici e tecnologie per l’agricoltura" e la premiazione ha avuto luogo nell’ambito dell'EIMA International tenutasi a Bologna dal 10 al 14 novembre. Per Pioneer Hi-Bred Italia questo premio rappresenta un’ulteriore riconoscimento per l’impegno costante profuso nello sviluppo di soluzioni tecnologicamente innovative per l’agricoltura.

Oggetto della premiazione è un rivoluzionario strumento di analisi, che permette di conoscere in tempo reale qualità e sanità dei prodotti agricoli. L’innovazione è stata ideata e sviluppata da Paolo Berzaghi, dell’Università degli Studi di Padova, e da Pioneer Hi-Bred Italia, che ha finanziato l’intero progetto e fornito il supporto tecnico per la messa a punto della tecnologia, effettuando tutti i test di calibrazione e industrializzazione. La tecnologia NIT (Near InfraRed Trasmittance – spettrografia a trasmittanza nel vicino infrarosso) è alla base di questa innovazione che sfrutta le proprietà degli infrarossi e la loro interazione con il prodotto da analizzare, per fornire, in questo caso, un’accurata lettura della composizione chimica e nutrizionale dei raccolti. Primo Bragalanti, Senior Business Manager di Pioneer Hi-Bred Italia, spiega le motivazioni della premiazione: “L’analisi nella fase di raccolta facilita la rintracciabilità del prodotto, consente di conservare il prodotto in base alle sue caratteristiche qualitative, permettendo un miglioramento qualitativo negli stoccaggi e nei successivi utilizzi dei cereali, con un conseguente abbattimento dei costi di analisi".

I beneficiari di questa tecnologia sono tutti gli attori principali della filiera alimentare. Lo sono gli agricoltori, perché conoscere in tempo reale il livello di qualità del raccolto è fondamentale per dare il giusto valore al loro lavoro e agli investimenti effettuati. Lo è l’industria alimentare, perché conoscendo le caratteristiche del prodotto che arriva dai campi, è possibile creare partite omogenee, lavorabili con maggior efficienza e con migliori risultati finali. Lo è anche il consumatore finale, che avrà garantito il controllo della qualità non solo sull’alimento finito, ma addirittura su tutta la massa del prodotto di partenza che viene utilizzato.