Ha preso il via lo scorso 20 maggio presso il Parco scientifico Kilometro Rosso di Bergamo per il progetto Expotechnologies, il ciclo di cinque conferenze in programma dal 20 maggio al 31 ottobre interne a Technologies for Food Industry e promosse da Confindustria Bergamo in collaborazione con Bergamo Scienza e la Camera di Commercio.
Obiettivo è raccontare al grande pubblico e a quello di settore la storia agro-alimentare in cinque capitoli: le macchine agricole, la filiera del gelato artigianale, l’uso dei gas nei processi alimentari, i distributori automatici e i materiali per l’imbottigliamento.

Madrina del primo appuntamento, dal titolo "La meccanizzazione agricola, tecnologie 2.0 in campo”, Same Deutz-Fahr.
L'azienda ha portato il proprio contributo sul tema dell'agricoltura di precisione quale nuova frontiera tecnologica del settore. Obiettivo: progettare sistemi intelligenti grazie ai quali migliorare produttività e sostenibilità.

Luigi Sartori, docente di meccanizzazione agricola presso l’Università di Padova e presidente del Cirap 

Prezioso il contributo di Luigi Sartori, docente di meccanizzazione agricola presso l’Università di Padova e presidente del Cirap - Centro inter-universitario dell’Università di Padova per l’agricoltura di precisione, che dopo aver chiarito i due principi base dell'agricoltura di precisione, gestione della variabilità e delle informazioni ottenute dalle rilevazioni in campo, ha illustrato le fasi attraverso cui si articolano i meccanismi della precision farming.

Fasi riassumibili nella raccolta dati non invasiva a mezzo di sensori capaci di captare le variabili in campo, seguita dall'analisi ed elaborazione dei dati che, unitamente all'esperienza dei tecnici, contribuiscono al processo decisionale e successiva attuazione di interventi agronomici ad intensità variabile o Vtr.
In quest'ultima fase, ha chiarito il professore, "grande importanza ha la capacità del trattore di dialogare attraverso il sistema Isobus con le macchine operatrici".

Agricoltura di precisione, quanto è diffusa?
Un quadro sullo stato dell'arte in Italia e in Europa circa la diffusione dei sistemi di precision farming adottati in ambito agricolo, definito da Sartori, vede un investimento massiccio dei costruttori in nuove tecnologie quali sistemi di guida, telemetria, sensoristica per la definizione di parametri qualitativi e meccatronica a tutti i livelli sfociato, negli ultimi due anni, in un aumento pari al 30 per cento della presenza di sistemi di guida avanzati su trattori di potenza superiorie ai 200 cavalli e mietitrebbie di ultima generazione cui si associa un pari aumento, nell'ultimo anno, di sistemi di guida su trattori usati.

Cresce del 25 per cento anche la presenza di sistemi di mappatura sulle mietitrebbie vendute dal 2011, mentre, la telemetria è ancora nella fase iniziale del suo sviluppo.


 
Per quanto riguarda le attrezzature, si ferma a 10 la percentuale degli spandiletame tecnologici dotati di sistema Isobus, pesa, VRA e gestione delle testate.
Il 20 per cento di queste macchine pur essendo di buon livello, non ha elettronica nel proprio funzionamento e il restante 70 per cento, è costituito da modelli monodisco o comunque a ridotta regolazione.

In Italia, dove "viviamo uno sfasamento tra agricoltori e costruttori - ha chiarito Sartori -, più lenti i primi e molto più veloci i secondi", la presenza di sistemi di gestione avanzata si concentra nella Pianura Padana e nelle zone pianeggianti del Sud Italia
In tutti i casi, a farla da padrone sono i trattori di alta potenza: "un trattore su tre in Italia dispone di sistemi di guida automatica e una mietitrebbia su quattro di strumenti per l'analisi quali-quantitativa del raccolto", ha sottolineato il docente.

Più recettivi Regno Unito, Danimarca, Germania e Francia, che a loro favore dispongono di efficienti sostegni statali.

Francesco Taroni, R&D electric & electronic system manager del Gruppo Sdf, ha evidenziato, mostrando il grado di complessità elettronica di un Deutz Fhar TTV 7250, la rapida evoluzione che dagli anni '90 caratterizza il settore off-road.


 
"Il dispositivo iMonitor2 - portato come esempio da Taroni - permette all'operatore di automatizzare e personalizzare le funzioni del veicolo e, in un unico terminale, rende possibile la gestione delle impostazioni del trattore e dell'attrezzatura - la prossima frontiera è quella già proposta da qualche casa costruttrice di portare l'attrezzo a gestire il trattore -, azionare telecamere, generare e gestire la documentazione, ottenere statistiche di lavorazione e usufruire di assistenza remota".

iMonitor2 

La generazione di un "sistema di sistema" per la gestione globale dei dati è, secondo l'esperto del Gruppo, la prossima frontiera. "Passeremo dal silicio al dato - ha affermato - e questo modificherà tanto le aziende costruttrici di macchine agricole quanto l'agricoltore, e porterà con sè la nascita di nuove aziende di servizi I.T. approach".

Evoluzione della tecnologia legata alle trattrici agricole e I.T. approach