Il mercato italiano delle macchine agricole chiude il 2011 con un bilancio non positivo. Le vendite di trattrici – secondo i dati elaborati da FederUnacoma sulla base delle pratiche di immatricolazione registrate presso il ministero dei Trasporti – segnano a fine anno un incremento di appena lo 0,5%, in ragione di 23.431 unità immatricolate contro le 23.323 dell'anno 2010. Un risultato che allinea il mercato sugli stessi livelli dello scorso anno - che si era chiuso con un calo delle vendite del 13,8% - e che delude le speranze di una ripresa. I riscontri relativi ai primi mesi del 2011 - sia pure condizionati dagli effetti differiti degli incentivi rottamazione e dei fondi Psr assegnati a dicembre 2010 - avevano alimentato la sensazione che il mercato potesse segnare un'inversione di tendenza e ricominciare a crescere; ma nel corso dell'anno l'andamento delle vendite ha smentito questa previsione.

A fronte di un incremento medio nei primi quattro mesi pari al 22,9%, si è registrato un calo costante delle vendite nei mesi estivi ed un crollo nel corso dell'autunno (-24,8% a settembre, -19,4% ad ottobre) che ha di fatto neutralizzato i positivi andamenti di inizio anno. Se per quanto riguarda le trattrici il mercato indica stagnazione, per quanto riguarda le altre tipologie di macchine risulta addirittura in calo: a fine 2011, infatti, le mietitrebbiatrici segnano una riduzione del 7,2% (411 unità vendute contro le 443 del 2010), le motoagricole del 12,2% (1.539 unità contro le 1.753 del 2010) e i rimorchi dello 0,6% (11.694 unità contro 11.746 del 2010). Per queste tipologie di macchine la fase negativa risulta ancora più accentuata se si pensa che le mietitrebbiatrici avevano chiuso il 2010 già con un calo del 13,1% e le motoagricole dell'8,9%.

"Ancora una volta è difficile comprendere le dinamiche specifiche del settore – commenta il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni - perché negli ultimi anni il mercato della meccanizzazione ha pagato la crisi economica internazionale e le condizioni di difficoltà verificatesi in particolare in Italia. Non è un caso che, proprio a partire dall'autunno scorso, in concomitanza con la crisi del debito pubblico, anche il mercato delle macchine agricole abbia registrato un calo così vistoso". "Al pari degli altri settori produttivi – aggiunge Goldoni – aspettiamo dal Governo misure volte alla crescita per incoraggiare la ripresa degli investimenti, nella convinzione che il settore debba entrare in modo strutturale nelle politiche di sviluppo del sistema agroindustriale, con un migliore impiego di strumenti quali il Psr e con una stretta integrazione con le misure a sostegno della eco-compatibilità e della qualità delle produzioni".