Com’è noto il settore agricolo - scrive Politi - in base a quanto emerge dai dati Inail, ha registrato dal 2001 ad oggi un calo significativo degli infortuni sul lavoro e ciò è da attribuire sia agli investimenti in formazione ed informazione degli operatori sia all’innovazione tecnologica che, nel corso degli anni, ha notevolmente migliorato la sicurezza nell’uso delle macchine. Gli infortuni di maggiore gravità continuano a verificarsi a causa dell’utilizzo di macchine agricole per lo più obsolete.
Inoltre - continua il presidente della Cia nella sua missiva - l’obsolescenza del parco meccanico-agrario italiano comporta anche costi elevati di manutenzione e di riparazione; consumi elevati di combustibile; tassi di inquinamento gassoso ed acustico eccessivi; capacità lavorativa ridotta. Gli interventi richiesti sarebbero di particolare utilità per le aziende di piccole dimensioni, dove più complessa è la penetrazione delle norme relative alla sicurezza sul lavoro e si inserirebbero, pertanto, razionalmente, nel nuovo contesto normativo delineato dal Dlgs 81/2008 che ha esteso il campo di applicazione delle disposizioni legislative sulla sicurezza sul lavoro ai lavoratori autonomi, ai componenti dell’impresa familiare e ai piccoli imprenditori.
Solo laddove l’intervento sia facilmente realizzabile, conveniente, nonché riguardi piccole sostituzioni di componenti, si ritiene opportuno prevedere l’applicazione di strumenti finanziari finalizzati non solo alla sostituzione, ma anche all’adeguamento delle macchine agricole usate, e in particolare - conclude Politi - dei trattori agricoli e forestali non rispondenti ai requisiti previsti dal Dlgs 359/99 in relazione ai rischi per il ribaltamento.
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