Sempre più la gestione attiva del rischio in agricoltura dovrà integrarsi con quella passiva, ovvero con i quattro strumenti previsti nel Piano Strategico Pac (polizze assicurative agevolate, fondi di mutualità danno e reddito e il nuovissimo AgriCat, il Fondo di Mutualizzazione Nazionale per gli Eventi Catastrofali).

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Gli eventi estremi sempre più frequenti, le incertezze per quanto riguarda la redditività dell'azienda agricola, dovute anche alla volatilità dei prezzi e alla situazione variabile dei mercati, non permettono più di affidarsi solo alla rete della gestione del rischio passiva. Fra l'altro, secondo i dati, le aziende agricole che scelgono di assicurarsi sono ancora relativamente poche.

 

Al 16° Convegno Nazionale sulla Gestione del Rischio in Agricoltura dello scorso 29 febbraio ad Assisi si è fatto il punto sulla campagna 2023 e su quella che si preannuncia la campagna 2024, con il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (Pgra) praticamente pronto.

 

A svelare la direzione verso la quale vuole andare il Governo è stato Raffaele Borriello, capo di Gabinetto del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf). "Abbiamo già avuto un confronto con le regioni e abbiamo istituito un tavolo dando indicazioni rispetto al tema della difesa attiva. Non è più rinviabile, bisogna fare difesa attiva e premiare chi la fa. Chi non la fa e riceve danni, in futuro, non otterrà più il contributo da parte dello Stato per le polizze agevolate. Se puoi mettere le reti e non le metti, vuol dire stai scaricando il tuo costo sui cittadini e questa cosa non può funzionare", ha detto Borriello a conclusione di una lunga giornata di confronto con tutti gli attori della filiera della gestione del rischio.

 

Il sistema punta a una maggiore integrazione e a una maggiore condivisione dei dati fra soggetti gestori dei contributi pubblici, compagnie assicurative, consorzi di difesa e Centri di Assistenza Agricola (Caa). L'obiettivo è ampliare il più possibile la base di aziende agricole assicurate e renderla più omogenea sul territorio. Con una base più ampia, le tariffe assicurative potrebbero scendere.

 

Gestione del rischio, un momento di confronto con gli esperti

Gestione del rischio, un momento di confronto con gli esperti

(Fonte foto: Cesar Umbria - Asnacodi Italia)

 

Gestione del rischio, un po' di dati

I primi dati di bilancio della campagna 2023 sono stati illustrati da Fabrizio Giuliani di Ismea. I valori assicurati 2023 sono stimati in 10 miliardi e 645 milioni. Sono in crescita sul 2022 del 6%. Scende però il numero delle aziende assicurate e scendono anche gli ettari coperti da assicurazione agevolata. Guardando alle polizze colture, sono assicurate 63.038 aziende, il 9% delle aziende attive per corrispondenti 1.280.285 ettari, e cioè il 10% della Superficie Agricola Utilizzata (Sau) nazionale. Per la prima volta dal 2017 si è registrato un calo delle tariffe assicurative, 9,34% del valore assicurato contro il 9,67% del 2022. I premi pagati sono leggermente cresciuti a 707.280.000 di euro.

 

"Questo dato può essere letto anche come l'effetto di un rimbalzo delle dinamiche che hanno caratterizzato la campagna 2022 dal punto di vista dei sinistri. È stata una campagna che ha avuto dei riflessi non troppo pesanti sugli indicatori di performance delle compagnie assicurative", ha detto Giuliani. Nel 2023 si è registrata quella che può essere considerata una vera e propria fuga dalle assicurazioni contro i rischi catastrofali, gelo e brina, alluvione e siccità: -15% per i pacchetto cosiddetto A.

 

"Possiamo interpretare questa situazione da diversi punti di vista - ha spiegato ancora Fabrizio Giuliani - guardando al fronte dell'offerta assicurativa e al lato della domanda. Rispetto al primo punto, questo calo di coperture potrebbe essere ricondotto alle scelte operate dalle compagnie assicurative che, anche per la difficoltà di rassicurare i propri capitali, hanno scelto evidentemente di limitare i budget e quindi di ridurre la capacità aggiuntiva rispetto a questa categoria di rischio. Sul fronte della domanda, alcuni agricoltori hanno scelto di non attivare queste coperture, magari anche in ragione dell'ingresso, per la prima volta, nel set di strumenti agevolati del Fondo AgriCat".

 

La stagione 2023 si è caratterizzata per fenomeni diffusi di siccità, gelate tardive, grandinate anomale, ondate di calore al Sud e alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana. "L'andamento meteoclimatico della campagna 2023 si tradurrà in loss ratio sfavorevoli per le compagnie e con ogni probabilità avrà riflessi al rialzo sulla spesa premi per il 2024" ha affermato Giuliani. "In questo senso vanno rafforzate le attività di negoziazione, per arrivare ad evitare che ci sia un riflesso sui costi assicurativi nell'anno 2024 e sulla spesa pubblica".

 

Guardando al primo anno di operatività di AgriCat, Fondo nazionale che agisce esclusivamente sulle avversità catastrofali, "si evidenzia la necessità di rafforzare l'integrazione tra strumenti di gestione del rischio al fine di evitare una fuga dalle coperture e anzi bisogna in questo senso, probabilmente, rafforzare la comunicazione e l'informazione a tutti i livelli, proprio per evitare che si crei un'asimmetria nell'adozione degli strumenti", ha concluso Fabrizio Giuliani.

 

Riflettori sul Fondo AgriCat

L'evento che si è tenuto ad Assisi è stato anche l'occasione proprio per analizzare il primo anno di operatività del Fondo AgriCat. Il Fondo è diventato operativo con la partenza della programmazione 2023-2027 della Politica Agricola Comune (Pac). AgriCat è stato istituito con Legge di Bilancio 2022, è finanziato per la parte privata attraverso il 3% di prelievo dai pagamenti di base Pac e, per la quota pubblica, con il sostegno del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr). La dotazione è di circa 350 milioni annui. Nel 2023, AgriCat si è trovato a gestire anche i 50 milioni di fondi nazionali indirizzati alle aziende agricole situate nel cratere alluvionale (Legge 100, 31 luglio 2023).

 

Secondo i dati resi noti durante l'evento, al 31 dicembre 2023 erano state presente 13.808 denunce di sinistro, 8.432 per alluvione, 5.250 per gelo-brina e 126 per siccità. "L'esperienza che abbiamo acquisito quest'anno - ha detto Giovanni Razeto, dirigente di AgriCat - ci ha insegnato che è importantissimo da parte delle imprese agricole l'aggiornamento continuo del piano di coltivazione perché noi su quello lavoreremo e lavoriamo. Quindi il fascicolo aziendale è il nostro punto di riferimento per la valutazione di quelli che sono gli eventuali danni. Un altro aspetto importante è la tempestività della presentazione delle denunce di danno".

 

Restando in tema di Fondo AgriCat, Mauro Serra Bellini del Masaf, presentando le novità del nuovo Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura ha annunciato che, per il 2024, ci sarà un aumento del 5% del limite di indennizzo a favore delle imprese del Centro Sud. Il Pgra 2024 dovrebbe vedere la sua approvazione definitiva nel giro di qualche giorno. Il principale cambiamento sottolineato da Mauro Serra Bellini è l'introduzione di un Piano di Gestione del Rischio Integrato e Individuale che utilizza direttamente il catalogo prodotti dal fascicolo aziendale. Il Pgir individua l'intera potenzialità di copertura del rischio dell'agricoltore e può essere aggiornato in corso di stagione. È l'elemento fondamentale per la stipula delle polizze e per la partecipazione alle coperture mutualistiche. La copertura assicurativa e mutualistica per singolo beneficiario deve comprendere l'intera superficie in produzione ricadente all'interno di un territorio comunale ed è applicata a livello di "specie" e non di prodotto, com'era in precedenza.

 

Per le colture permanenti si ragiona in termini di "copertura del suolo". Proprio il Piano di Gestione del Rischio Individuale è teso ad andare nella direzione della semplificazione e della condivisione dei dati fra soggetti che hanno a che fare, a vari livelli, con la gestione del rischio dell'impresa agricola. Agea è uno degli attori principali sulla scena, è l'ente pagatore ed è impegnato nello sviluppo di un progetto teso proprio alla semplificazione dei processi amministrativi che portano poi al pagamento dei contributi.

 

A parlare per Agea c'era Salvatore Carfì. "Abbiamo - ha affermato - cercato di mettere al centro di tutto il fascicolo aziendale. Se tutto il mondo che circonda la gestione del rischio parte dal fascicolo aziendale, allora non ci saranno più anomalìe e questo ci permetterà di essere più agili". La buona notizia annunciata da Carfì è che entro fine marzo saranno pagati agli agricoltori 236,9 milioni a valere sulla misura SFR01 (polizze assicurative agevolate) e 50 milioni come ristori alle aziende agricole colpite dall'alluvione (AgriCat). In più Agea pagherà, sempre entro marzo, "tutte quelle anomalìe risolte del pacchetto incagliato per le domande che si riferiscono al periodo 2015-2019".

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