In Puglia il periodo di lotta obbligatoria agli stadi giovanili di cicalina sputacchina (Philaenus spumarius) - l'insetto vettore della Xylella fastidiosa - finisce tra le polemiche. Se dal canto suo l'assessore alle Politiche agroalimentari della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, ricorda che il ministero delle Politiche agricole ha autorizzato la Regione Puglia a concedere i contributi previsti dal Piano straordinario per la rigenerazione del territorio pugliese, sulla base del Piano d'azione varato dalla Regione lo scorso 6 aprile, e che i denari sono "destinati prioritariamente" agli enti pubblici per gli interventi nelle aree di loro proprietà, Coldiretti Puglia ribatte che è sotto gli occhi di tutti, anche per quest'anno, il sostanziale fallimento dell'operazione di prevenzione sull'insetto vettore del batterio. Sul piatto ci sono i 3 milioni di euro per il 2021 previsti dal decreto ministeriale Mipaaf 2484 del 2020 sulla misura 1 "Contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa" azione A. E sono gli ultimi soldi stanziati dal Governo per queste pratiche di prevenzione, non essendovi altre previsioni di spesa per il 2022.
 

L'annuncio dell'assessore Pentassuglia

Venerdì sera, a poco più di 72 ore dallo scadere del termine del 10 maggio per l'esecuzione delle operazioni di diserbo anche mediante lavorazioni superficiali del terreno, l'assessore Pentassuglia - con una nota ufficiale di Regione Puglia - annuncia: "Firmato dal ministro delle Politiche agricole il decreto che abilita la Regione Puglia a concedere i contributi previsti dal Piano straordinario per la rigenerazione del territorio pugliese colpito da Xylella per le azioni di contrasto al vettore e di eliminazione delle fonti di inoculo".

Subito dopo Pentassuglia fa capire che in ogni caso i denari per gli indennizzi alla lotta alla sputacchina non arriveranno certo subito, ma che Regione Puglia non è inerte: "Sebbene non ancora attuativo perché sottoposto al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti, il tanto atteso provvedimento ci mette nelle condizioni di predisporre tutti gli atti necessari per compensare i costi sostenuti per contrastare la diffusione del patogeno". E' noto infatti, che la Corte dei Conti impiega in media un paio di mesi prima di liberare un decreto ministeriale.

Ma non finisce qui. Per Pentassuglia infatti: "Gli indennizzi previsti interessano le aree delimitate indicate nel Piano d'azione per il contenimento della Xylella, approvato dalla Giunta regionale lo scorso 6 aprile, e saranno destinati prioritariamente, come da decreto, agli enti pubblici". Una risposta all'invocazione di aiuto da parte di Coldiretti Puglia, che nei giorni scorsi aveva richiesto con urgenza la predisposizione degli aiuti per tutti, anche per gli agricoltori.

"Il provvedimento - sottolinea l'assessore pugliese - è stato più volte richiamato nelle occasioni di confronto con i portatori di interesse, in particolare con le associazioni e l'Anci regionale. I contributi saranno assegnati in funzione della superficie territoriale, dell'estensione della rete viaria e dei canali da sottoporre a controllo del vettore. Saranno rimborsate le spese per le lavorazioni dei terreni, essenziali per contrastare la diffusione delle forme giovanili della cosiddetta sputacchina e quelle sostenute per la lotta agli adulti da tenersi a partire dalla fine del mese di maggio".

Infine l'assessore precisa i termini dell'obbligatorietà della lotta alla cicalina sputacchina: "Ricordo che, così come previsto dal Piano di azione contro la Xylella, è obbligatorio attuare una lotta alle forme giovanili su tutto il territorio regionale mentre il contrasto alle forme adulte è inderogabile solo nelle aree soggette a sorveglianza. Siamo lieti di poter offrire un'ulteriore forma di sollievo al nostro territorio ma è comunque opportuno rimarcare - conclude l'assessore Pentassuglia - l'importanza di un'azione comune e tempestiva per limitare quanto più possibile l'avanzata del patogeno, al fine di tutelare quanto più possibile la nostra agricoltura e il nostro paesaggio".
 

Coldiretti Puglia, anche quest'anno operazione non decolla

L'indomani non si fa attendere la risposta di Coldiretti Puglia, che dirama un comunicato stampa dai toni definitivi: "Secondo il Piano anti Xylella 2021 predisposto dall'assessorato regionale all'Agricoltura e dall'Osservatorio fitosanitario regionale, le pratiche di prevenzione contro l'insetto vettore dovevano essere svolte dal 10 aprile al 10 maggio, ma anche questa volta, al netto delle multe che saranno comminate, è emerso tristemente quanto sia stato disatteso un impegno morale che tutta la Puglia doveva assumersi per bloccare l'infezione che rischia di azzerare la presenza dell'Olea europea in Italia e, con essa, non solo di un comparto produttivo, ma di un elemento insostituibile del paesaggio rurale italiano, con un forte impatto sociale, economico e turistico che non può essere messo a carico, di impegno e di costi, dei soli agricoltori", stigmatizza Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le pratiche fitosanitarie obbligatorie - incalza Coldiretti Puglia - devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali.

"A riprova di quanto sia stato disatteso il Piano anti Xylella 2021, un imponente e rigoglioso fico di oltre 20 anni di età campeggia in un canale della bonifica a Zuddeo Minervino, ostruendolo completamente, con l'aggiunta di rifiuti di varia natura, nell'area di competenza del Consorzio di bonifica commissariato Ugento Li Foggi, a testimonianza della evidente mancanza di opere ordinarie, anche rispetto alla grave emergenza fitosanitaria causata dalla Xylella. A nulla sono serviti i richiami continui al senso di responsabilità che non solo gli agricoltori, ma anche gli enti pubblici dovevano cogliere per il bene comune della Puglia", tuona Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.

Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa in Salento - aggiunge Coldiretti Puglia, in base alla elaborazione di dati Sian - la produzione di olio ha subito un trend negativo che rischia di diventare irreversibile, con il minimo storico di 3.979 tonnellate prodotte nella campagna 2019/2020 a Lecce, con una diminuzione dell'80%, mentre a Brindisi la produzione di olio è diminuita del 16% e del 4% in provincia di Taranto, oltre agli incalcolabili danni al paesaggio e al turismo in Puglia.

"Serve l'impegno forte di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti - insiste il presidente Cantele - che hanno anche la possibilità di avvalersi della legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio".