"E per scongiurare il fallimento della misura, occorre prevedere il rimborso dei costi da sostenere per le pratiche di prevenzione fitosanitaria obbligatorie, prima che giungano le multe comminate dai Carabinieri forestali". È quanto ha chiesto Coldiretti Puglia all'assessorato regionale all'Agricoltura, sottolineando che tra gli indennizzi previsti dal "Piano d'azione 2021", sono indicati i "costi derivanti dall'attuazione delle misure di controllo ed eradicazione", per cui è fondamentale indennizzare anche le pratiche di prevenzione fitosanitarie nelle aree delimitate dove si applicano le misure di eradicazione e, nell'ambito dell'area delimitata "Salento", nella zona cuscinetto e nella zona contenimento.
La richiesta di Coldiretti Puglia viene dopo che la Giunta regionale pugliese, pur avendo a pagina 18 del Piano d'azione manifestato l'intenzione di attivare la procedura di registrazione in esonero di notifica degli aiuti di Stato - prevista dai Regolamenti Ue 702/2014 e 652/2014 e confermati dal Regolamento 1201/2020 - non ha poi proceduto ad assumere alcun impegno di spesa per gli indennizzi con la delibera di approvazione del Piano d'azione, rinviando ad altri successivi atti della Giunta.
"Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l'attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria", dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Puglia è la prima regione produttiva italiana e soprattutto gli oliveti specializzati della cosiddetta Conca barese e, ancor di più, del Nord barese rappresentano oltre il 50% di olio extravergine italiano, e i dieci chilometri di linea di intervento, cinque per la zona cuscinetto e cinque per l'area del contenimento, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia non solo per l'olivicoltura regionale, ma per tutta l'olivicoltura italiana ed europea.
Le pratiche fitosanitarie obbligatorie - incalza Coldiretti Puglia - devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali.
Considerata la presenza nel territorio regionale di piccoli proprietari - aggiunge Coldiretti Puglia - che svolgono l'attività agricola in forma occasionale, non organizzata, i cosiddetti hobbisti, è opportuno e doveroso verificare e razionalizzare le procedure e le modalità di attuazione di tali interventi, anche con l'ausilio di produttori agricoli professionali che possano svolgere tale servizio per conto terzi.
"Serve l'impegno di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti che hanno anche la possibilità di avvalersi della legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente", conclude Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Infatti, l'affidamento dei lavori agli imprenditori agricoli per la corretta adozione delle pratiche fitosanitarie obbligatorie - spiega Coldiretti Puglia - costituisce senz'altro un vantaggio per il Comune, considerando sia la possibilità di affidamenti diretti per superare i tempi lunghi e incerti delle gare d'appalto, che la maggiore flessibilità nell'espletamento dei servizi.
Anche la stessa Agenzia regionale per l'irrigazione e foreste della Regione Puglia, per l'esecuzione coatta delle lavorazioni non fatte dai soggetti interessati nell'ambito del controllo e dell'eradicazione della Xylella fastidiosa - conclude Coldiretti Puglia -, potrebbe con apposite convenzioni incaricare le imprese agricole professionali in grado di eseguire le operazioni necessarie.