Le Marche vogliono puntare sulla birra artigianale e agricola, un prodotto che sta prendendo sempre più campo nel panorama agroalimentare italiano.

Un prodotto che nell'ottica della giunta regionale delle Marche può essere usato anche come strumento di promozione del territorio e del turismo di qualità.

Così la regione ha trasmesso all'assemblea legislativa i criteri per definire il piano di promozione e valorizzazione 2021 del comparto brassicolo: una realtà che nelle Marche vede già circa quaranta birrifici, tra agricoli e artigianali, che producono oltre trecento tipi di birre, con diverse centinaia di migliaia di appassionati.

Dopo la Toscana e il Lazio, le Marche sono la regione dell'Italia centrale con la più alta concentrazione di micro birrifici, a testimonianza della vitalità del comparto sul quale la regione sta investendo le proprie risorse.

Non solo, tenendo conto di tutta la filiera, le Marche sono importanti anche per la produzione di orzo, in cui risultano la quinta regione italiana per volumi prodotti.

Attualmente nelle Marche operano due realtà importanti: l’associazione nazionale Città della birra, che riunisce otto comuni marchigiani, uno umbro e uno abruzzese e l'associazione Marche di birra, nata dal basso, per volontà di giovani produttori di 21 birrifici marchigiani.

L'idea di base proposta dalla giunta è quella di rafforzare l'esperienza, partita nel 2019, delle "Strade della birra", puntando ad accrescere la conoscenza di questo prodotto e ad animare il turismo legato a un consumo consapevole della birra.

L'assessore regionale all'agricoltura Mirco Carloni continua quindi sulla sua idea di sfruttare l'agroalimentare come volano di promozione turistica e territoriale. Per Carloni il turismo della birra può rappresentare una porta di accesso sul territorio e la birra un veicolo per conoscere la vasta gamma di offerte turistiche, soprattutto legate all'ambiente.

E per farlo la Regione Marche sta preparando un bando per individuare un soggetto che sviluppi questo progetto e che vedrà un finanziamento del 100% delle spese sostenute.

Il soggetto selezionato dovrà presentare un progetto sulla base degli indirizzi indicati dal bando: attuare il registro regionale dei birrifici artigianali e agricoli, attraverso il sistema Siar della regione, rivisitare la mappa regionale dei birrifici, valorizzare il così detto "Passaporto per gli aloturisti", differenziare le attività, creare un portale regionale e una app dedicata, prevedere i collegamenti con le iniziative già consolidate.