Il neoassessore regionale dell'Agricoltura e riforma agropastorale della Regione autonoma della Sardegna, Gian Franco Satta, ha incontrato il 18 aprile scorso a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo. Si tratta di un primo appuntamento di ascolto e confronto tra l'Assessorato e le associazioni per trovare soluzioni alle criticità, cercare le opportunità per valorizzare le eccellenze e creare interazioni positive e propositive. "Il futuro dell'agricoltura - ha sottolineato l'assessore - non può essere costruito su emergenze affrontate in apnea. Serve una visione concreta, condivisa e lungimirante. È necessaria una legge quadro che abbia l'agricoltura e i suoi attori al centro". La semplificazione burocratica, l'intervento sui ritardi nei pagamenti e la riforma delle agenzie regionali sono punti all'ordine del giorno in agenda.

 

"Il settore agricolo - ha precisato l'esponente del nuovo esecutivo sardo - è uno dei fondamentali pilastri dell'economia sarda, ma fa i conti in maniera ormai cronica con il problema, sistemico, del ritardo nei pagamenti, direttamente impattante sulle economie agricole al presente e in prospettiva futura, investimenti e innovazione. Senza liquidità non si cresce: serve garantire tempestività nelle liquidazioni, serve dare seguito ad un diritto in capo agli imprenditori agricoli, serve agire in maniera decisa per alimentare lo sviluppo del settore e preservarne la salute. Senza dimenticare le difficoltà di accesso al credito - in primis per le aziende agricole di piccola dimensione - che comporta una ulteriore drastica riduzione della capacità di investire. L'Amministrazione deve affrontare la questione con approccio strategico e coordinato, confrontandosi con tutte le parti del sistema agricolo e burocratico".

 

Parola d'ordine: riorganizzazione

"Dal 2006, anno in cui la Regione ha istituito le agenzie Agris, Laore e Argea, il comparto ha subìto trasformazioni profonde a livello globale e locale. Cambiamenti climatici, avanzamenti tecnologici, nuove normative nazionali ed europee, evoluzione delle esigenze del mercato - ha spiegato Satta - sono fattori che hanno radicalmente modificato il mondo agricolo. Le evidenze mostrano che le agenzie, come attualmente strutturate, faticano ad affrontare le problematiche generate dalle nuove dinamiche. È indispensabile che le istituzioni siano capaci di gestire questa crescente complessità, affrontandole in maniera più integrata e coordinata, attraverso - auspicabile e necessaria - la riorganizzazione complessiva e ben pianificata delle strutture, a partire dalla valorizzazione di professionalità e competenze".

 

Riapertura tavolo Pac

Con la "Pac 2023-2027 l'Europa ha deciso di offrire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni consentendo agli Stati membri maggiore flessibilità nell'adattare le misure alle condizioni locali. In Sardegna il sistema produttivo agropastorale - ha proseguito l'assessore - è allineato agli standard europei, per qualità dei prodotti e rispetto dell'ambiente. Ma l'entrata in vigore della nuova Pac ci ha pesantemente penalizzato. C'è stata una forte perdita di risorse disponibili rispetto al passato - in termini assoluti e relativi - con il passaggio dal quarto al settimo posto tra le regioni d'Italia. Senza dimenticare l'esclusione dell'allevamento ovicaprino dall'Ecoschema 1 a livello 2. Tale esclusione comporta discriminazioni e penalizzazioni rilevanti per le nostre aziende e per l'economia sarda. Diverse quindi le questioni aperte e - ha concluso Satta - occorre istituire tempestivamente un tavolo nazionale per ridiscutere le tante criticità registrate".

 

Confagricoltura Sardegna: "Pronti a collaborare"

"Il comparto agricolo isolano sta attraversando un momento di particolare congiuntura, dovuto a dinamiche internazionali e a criticità locali che mettono in estrema difficoltà decine di migliaia di imprese. Lo abbiamo ricordato durante il primo incontro tra l'assessore dell'Agricoltura, Gian Franco Satta, e le associazioni di categoria e del mondo della cooperazione". Così il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha ricordato quanto sia importante avviare un percorso di collaborazione tra istituzioni e comparto agricolo.

 

"La Regione Sardegna deve assicurare - ha osservato Mele - maggior attenzione alle esigenze delle imprese, rimettendo al centro del confronto istituzionale il ruolo delle rappresentanze delle organizzazioni riconosciute: portatrici dei bisogni delle diverse realtà produttive del mondo delle campagne. Al contempo è fondamentale assicurare la dovuta attenzione verso gli investimenti delle imprese, poiché solo con interventi mirati e ragionati si possono favorire crescita e competitività. C'è ancora tanto su cui lavorare, e come associazione agricola siamo pronti a fare tutta la nostra parte, già da subito", ha concluso il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele.