Dal progetto 'AgriDrone Vision', portato avanti da Setel, azienda che si occupa di ingegneria e da alcuni enti di ricerca (fra questi l'Università della Tuscia e il Cnr Imm), è nato Winegrover. Si tratta di un rover anfibio in grado di lavorare in vigna e potenzialmente in tutti i frutteti, in condizioni proibitive come terreno fangoso o con pendenze superiori ai 45 gradi.

AgroNotizie ha avuto modo di dare un'occhiata al nuovo mezzo all'ultima edizione di Novel Farm, a Pordenone.

Winegrover ha grandi ruote relativamente leggere. Nelle parole del fondatore di Setel, Eduardo De Francesco, "è un veicolo di nuova generazione, leggero, capace di operare in terreni in forte pendenza, dotato di sensori per analizzare la situazione in campo e di potenza di calcolo per intervenire immediatamente con i trattamenti".

Winegrover può infatti fare guadagnare prezioso tempo: le sue ruote, grandi più o meno come quelle di un trattore, possono essere caricate con qualsiasi tipo di liquido, anche con trattamenti fitosanitari o fertilizzanti. Il rover analizza con i suoi sensori le problematiche in campo ed entra immediatamente in azione. "La sua capacità di operare in terreni altrimenti irraggiungibili poi porta anche un vantaggio in termini di recupero del suolo, significa guadagnare nuove aree dove coltivare vigneti", ha detto ad AgroNotizie proprio De Francesco.

Winegrover inoltre funziona a batterie che, in terreni con pendenza accettabile, durano fino a otto ore. Ci si muove quindi nella direzione della sostenibilità: avremo meno inquinamento in vigneto ma anche la possibilità di risparmiare input (trattando con tempestività, solo quando è necessario, grazie ai sensori che acquisiscono dati che andranno poi opportunamente interpretati).

"Con l'utilizzo di nuove tecnologie come Winegrover si possono apportare significativi miglioramenti per quanto riguarda la sostenibilità aziendale" ha detto ad AgroNotizie Mauro Maesano, ricercatore del Dibaf dell'Università della Tuscia che fa parte del gruppo di lavoro che ha partecipato al progetto AgriDrone Vision, un team coordinato da Giuseppe Scarascia Mugnozza e Rita Biasi.
"Sostenibiltà - ha aggiunto Maesano - significa anche riuscire a combinare un'agricoltura intensiva e produttiva con alti standard di performance ambientali".

Al momento esistono due prototipi di Winegrover, altri tre sono in costruzione. In futuro Eduardo De Francesco immagina di equipaggiare Winegrover con attrezzatura perché possa compiere in autonomia operazioni in campo, per esempio potrebbero essere aggiunti decespugliatori o spollonatrici. Il tutto da realizzare con la collaborazione con aziende costruttrici operanti nel settore agricolo.

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