Presentate le proposte di bilancio 2021-2027 che prevedono tagli all'agricoltura per finanziare fra l'altro la crisi migratoria.

Molti i giovani che hanno fatto richiesta dei sostegni previsti per il primo insediamento in agricoltura. E cresce oltre ogni attesa il numero degli iscritti alle scuole superiori di agraria.

Tanti giovani e tanta innovazione nei campi, dai trattori intelligenti ai droni per monitorare le colture.

Innovazione che spazia dai campi alla tavola, dove giungono proposte nuove e sempre più "ardite". Molte si vedranno al Cibus di Parma.

L'export continua a crescere, pur fra qualche preoccupazione per la "guerra dei dazi".

Continua ad aumentare la popolazione mondiale e c'è chi si chiede se ci sarà cibo per tutti. Cresce così l'accaparramento delle terre, specie nel Sud del mondo. Ma basterebbe limitare gli sprechi.

Dopo il no di Bruxelles ai neonicotinoidi anche alcuni sindaci dichiarano guerra agli agrofarmaci. Intanto sono scaduti i termini per attuare le "buone pratiche" contro la Xylella. Multe in arrivo per i "distratti".

Questi alcuni degli argomenti incontrati sui giornali in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Attenti ai tagli

Da Bruxelles stanno per giungere importanti novità per l'agricoltura europea. Si lavora infatti al progetto della nuova Pac, che andrà in vigore dal 2021 al 2027. Già il 30 aprile “L'Arena” ne anticipa alcuni contenuti, come la spinta all'innovazione e la più forte attenzione alla sostenibilità ambientale.

Ulteriori dettagli sono riportati il primo maggio da “Italia Oggi”, che prevede la possibilità che sia fissato un tetto di 60mila euro ad azienda e un taglio del budget di circa il 6%.
Le risorse che verrebbero così liberate, spiega “Repubblica” nello stesso giorno, verrebbero utilizzate nella difesa e nelle politiche migratorie.

Poi ecco la conferma, il 3 maggio, che per far quadrare i conti del budget comunitario, complice la Brexit, saranno tagliate del 5% le risorse all'agricoltura. Se ne parla su “Il Sole 24 Ore” che spiega come saranno destinate le risorse comunitarie.

La proposta, che ora dovrà passare il vaglio dei paesi della Ue (serve l'unanimità), si propone di coprire il "buco" lasciato dall'uscita della Gran Bretagna. E per farlo propone di sottrarre il 5% all'agricoltura e il 7% alle politiche di coesione.
Alla fine, afferma nello stesso giorno il "Corriere della Sera" questa proposta rischia di scontentare tutti, Italia e Polonia in testa.
 

Largo ai giovani

Spesso si parla dei giovani e del loro rapporto con l'agricoltura, delle opportunità di lavoro sui campi, degli incentivi per il loro ingresso nell'imprenditoria agricola, della necessità di un ricambio generazionale, peraltro in atto, nella guida delle aziende agricole. Non sempre queste "buone intenzioni" si traducono in realtà per le troppe difficoltà da superare.

Ci sono però segnali incoraggianti. Dalle pagine di “Avvenire” del 28 aprile si legge infatti che sono 30mila i giovani che tra il 2016 e il 2017 hanno presentato domanda per l'insediamento in agricoltura. Il 61% di queste domande è concentrato al Sud e nelle isole, mentre il 19% al Centro ed il resto al Nord.

L'interesse dei giovani verso l'agricoltura è confermato nello stesso giorno da il “Messaggero”, che evidenzia l'aumento del 36% del numero di iscritti alle scuole superiori di agraria.
Lo stesso argomento è affrontato da “La Stampa”, che oltre ad occuparsi dell'aumento delle iscrizioni alle scuole di agraria, evidenzia il ruolo dei giovani agricoltori nella tutela ambientale.
Ne sono un esempio i vigneti eroici realizzati nei terrazzamenti della Liguria e non solo.
 

Giovani e innovazione

Fortemente legate alla presenza dei giovani sono poi le numerose innovazioni che si realizzano in agricoltura. Su “QN” del 30 aprile si discute della sempre maggiore presenza della robotica nelle attività agricole, con la presenza ad esempio di trattori guidati con il tablet ed utilizzo dei droni.

Non a caso, evidenzia "Libero" del 29 aprile, sono molti i laureati che lavorano in agricoltura, dove la padronanza delle tecniche si accompagna alla conoscenza delle lingue straniere, una marcia in più per andare alla conquista dei mercati esteri.
 

Aspettando il Cibus

Questa spinta all'innovazione si riflette su tutto il comparto agroalimentare e il prossimo Cibus, in programma a Parma dal 7 al 10 maggio, sarà un'interessante vetrina sulle ultime novità proposte dal settore.

Qualche anticipazione la si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 27 aprile, che descrive i nuovi cibi sperimentali fra i quali l'aceto balsamico da grattugiare.
Oltre a questo, scrive “Repubblica” de 30 aprile, al Cibus si potrà trovare anche l'albume in bottiglia o la polvere d'oro ed argento, rigorosamente commestibili, da aggiungere ai piatti più ricercati.

In vetrina a Cibus non solo le innovazioni, precisa "Il Sole 24 Ore" del 30 aprile, ma il meglio di tutto il comparto agroalimentare, forte del suo valore complessivo di 137 miliardi e reduce da un significativo aumento del 7% nell'export.


Export, che passione

In tema di export e in prossimità della festa del lavoro del primo maggio, "Repubblica" del 30 aprile ricorda i risultati dell'agroalimentare sui mercati esteri, e la crescita dei posti di lavoro, aumentati in cinque anni di 45mila unità.

La crescita dell'export, avverte il primo maggio “Il Sole 24 Ore”, potrebbe tuttavia essere compromessa dallo scontro sui mercati, conseguente alla guerra dei dazi fra Stati Uniti e Unione europea.

A proposito di dazi, "LIbero" del 3 maggio punta il dito contro Bruxelles, pronta a firmare un trattato di libero scambio con la Tunisia, che aprirebbe il nostro mercato alla concorrenza dell'olio tunisino.

Anche il vino è protagonista di uno scontro, in questo caso fra Spagna e Italia. Il motivo del contendere, spiega “La Stampa” del 29 aprile, è legato alla ripartizione dei fondi comunitari per la promozione del vino sui mercati esteri.
 

Il cibo nel mondo

Non si ferma ai mercati, ma spazia su orizzonti ben più ampi l'articolo firmato da Milena Gabanelli sul “Corriere della Sera” del 30 aprile. Il tema è quello della produzione di cibo per un mondo sempre più affollato, e che di qui a pochi anni aumenterà sino a 9 miliardi di persone.

Forse non sarà necessario produrre di più, ma potrebbe essere sufficiente sprecare di meno e soprattutto fermare le guerre, in particolare nel continente africano.

Ed è proprio qui, nel Sud del mondo, che si registrano i più imponenti fenomeni di accaparramento delle terre, land grabbing, per dirla in inglese.
L'argomento è affrontato sulle colonne de “La Stampa” del 27 aprile, dove si evidenziano alcune situazioni particolari, come i grandi possedimenti del piccolo Liechtenstein, o i 3 milioni di ettari acquistati da Singapore.
 

Agrofarmaci e Xylella

Torniamo a Bruxelles con la recente decisione del legislatore europeo di mettere al bando i neonicotinoidi, accusati di essere nocivi per gli alveari. I dettagli si possono leggere il 28 aprile su "Avvenire".

Agrofarmaci nel mirino anche di alcuni sindaci della bassa Tuscia, nel Lazio, che hanno deciso di mettere al bando il loro impiego in prossimità di alcuni centri abitati. Se ne discute il 27 aprile sulle pagine del "Corriere di Viterbo".

Si torna infine a parlare della Xylella, questa volta sulle pagine del “Quotidiano di Puglia” del 30 aprile, per ricordare la scadenza dei tempi per l'applicazione delle "buone pratiche" colturali utili a frenare l'avanzata della patologia.

Dalle pagine del "Manifesto" in edicola il 3 maggio continua la protesta dei "no-pesticidi", contrari sia agli abbattimenti sia all'uso di agrofarmaci per fermare la Xylella.
Il patogeno, incurante di queste polemiche o proprio grazie a queste, continua ad espandersi. Lo afferma la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 29 aprile, denunciando l'avanzata del batterio, che si sposta sempre più verso Nord.

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