Nonostante tutto l’Italia è leader con il 53,5% del mercato.
Dal 2000 il Vietnam ha iniziato l'importazione di olio d'oliva. Nonostante il valore dell'olio esportato sia abbastanza limitato, il tasso di crescita è aumentato costantemente anno dopo anno, al 28% in media.
L’aumento medio del Pil del 7% negli ultimi 10 anni ha contribuito a migliorare le condizioni di vita delle persone vietnamite, in particolare nelle aree urbane.
L'adesione del paese all'Omc (Organizzazione mondiale del commercio) nel 2007 e l'apertura del mercato al dettaglio ad investitori stranieri nel 2009 hanno influito positivamente sulle prospettive di vendita delle merci importate. Nel 2016 il valore dell'esportazione di olio d'oliva a questo paese ha raggiunto i 6,5 milioni di dollari.
Dati che emergono dal seminario organizzato dall'agenzia Ice con la collaborazione di Unaprol a Tuttofood.
Conosciuto per le sue proprietà salutistiche, l’olio extra vergine di oliva viene raccomandato nelle diete alimentari e per trattamenti di bellezza. Deve però fare i conti con un dazio di ingresso del 5% applicato agli oli importati che potrebbe scoraggiare, insieme alla politica dei prezzi bassi l’export verso il paese.
“Il canale della Gdo con il suo 5% di rappresentanza sul totale della distribuzione – ha riferito Vi Vo Ti Thanh, trade analyst dell’agenzia Ice di Ho Chi Min City - è ancora in fase embrionale, ma può rappresentare la grande svolta per una più capillare diffusione dell’olio extra vergine di oliva italiano insieme ad una strategia che privilegi alta qualità, origine certa e biodiversità italiana”.
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