Con l'inizio del nuovo anno avremo le etichette con le indicazioni nutrizionali e per i lattiero caseari anche l'indicazione dell'origine. Dal "Palazzo", ancor prima del rinnovo di Governo, arriva la conferma dell'azzeramento dell'Irpef.
Sui mercati prosegue l'altalena del grano e non si arresta la crescita del latte spot. Il mondo del vino registra intanto la "frattura" fra Unione italiana vini e Federvini, mentre il prosecco si divide fra Veneto e Friuli.
Per la Xylella si affacciano nuove soluzioni. Intanto è allarme fra gli apicoltori per l'arrivo della vespa velutina.
Soddisfazione nelle stalle per il nuovo accordo sul prezzo del latte, mentre resta alta l'attenzione per gli attacchi di blue tongue fra bovini e ovini e in Sardegna si fanno i conti sulla lotta alla peste suina.
Preoccupa in Piemonte e in Emilia Romagna l'aumento di furti nelle aziende agricole che vedono sparire trattori e macchine agricole.
E questa solo una sintesi delle notizie che i quotidiani hanno pubblicato in questi giorni a proposito degli argomenti di interesse agricolo. Vediamole più in dettaglio di seguito.
Dal "Palazzo"
Con la conferma di Maurizio Martina al dicastero agricolo, ha preso il via il Governo guidato da Paolo Gentiloni, accolto dai commenti di numerosi quotidiani già prima del suo insediamento, come nel caso del “Corriere della Sera” del 13 dicembre, o dalle aperte critiche di “Libero”.
Intanto il mondo agricolo accoglie con favore l'azzeramento dell'Irpef, che arriva insieme all'innalzamento delle compensazioni Iva per bovini e suini, come si apprende il 9 dicembre da “Italia Oggi”. L'esenzione dall'Irpef, spiega il 13 dicembre “Il Sole 24 Ore”, è però a "scadenza" e terminerà nel 2019.
A Bruxelles
Si discute del futuro dell'agricoltura a Bruxelles, per delineare quali cambiamenti siano necessari alla Pac da qui al 2020. Un argomento, spiega “L'Unità” del 10 dicembre, che sarà al centro dei dibattiti a partire dal prossimo gennaio.
Punti cardine della riforma saranno le politiche a favore dell'insediamento dei giovani agricoltori e per un più agevole accesso al credito, come anticipa “Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre.
Etichette
Restiamo a Bruxelles con l'applicazione delle nuove regole per le etichette dei prodotti alimentari, che dovranno riportare le indicazioni nutrizionali. Se ne parla il 13 dicembre su “La Stampa”, ricordando che nello stesso giorno scattano le nuove regole.
“Italia Oggi” dell'8 dicembre specifica che sono esentati da questo obbligo le produzioni destinate ad artigiani e laboratori per una successiva lavorazione, come nel caso di gelatai e pasticceri.
Bisognerà invece aspettare il primo gennaio per applicare le nuove regole in tema di etichette per i prodotti lattiero caseari. Per quella data, scrive “Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre, anche il latte a lunga conservazione, e tutti i prodotti a base di latte, saranno tenuti a riportare la provenienza della materia prima.
I mercati
Sui mercati continua l'altalena del prezzo del grano, prima ai massimi, scrive l'8 dicembre “La Verità” e poi in flessione insieme alla soia, come riporta “Il Sole 24 Ore” in una breve nota del 14 dicembre.
Chi continua a crescere è il prezzo del latte spot e la “Libertà” del 10 dicembre evidenzia che dallo scorso aprile l'aumento è del 90%.
Una forte crescita è anche quella che si registra nel mondo per il consumo di olio di oliva, salito del 73% in 25 anni, come sottolinea una breve nota pubblicata il 12 dicembre da “La Stampa”. Per contro si deve registrare una forte flessione nella produzione. E' quanto accade in Puglia, scrive il “Quotidiano del Sud” del 9 dicembre, dove si ha una caduta del 50% con appena 121mila tonnellate di olio contro le 242mila del 2015.
Chi non ha problemi, lo afferma “IO Donna”, il supplemento del Corriere della Sera in edicola il 10 dicembre, è la coltivazione del bambù, che riuscirebbe a dare margini incredibili.
Patologie
Nel calo della produzione pugliese di olio molte sono le responsabilità della Xylella, contro la quale si affaccia ora una nuova soluzione. I risultati di una ricerca del Cnr, della quale si parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 dicembre, evidenziano infatti che gli olivastri sono resistenti a questo batterio e da loro si potrebbe ottenere un aiuto per contrastare la malattia.
In Toscana è la mosca dell'olivo a creare le maggiori preoccupazioni e da “La Nazione” del 14 dicembre arriva il suggerimento di arare i terreni per contrastare la crescita e la diffusione dell'insetto.
E' invece senza soluzioni, almeno per il momento, l'invasione in Piemonte della vespa velutina che mette a rischio la sopravvivenza degli alveari. Un allarme lanciato dalle colonne de “La Stampa” dell'11 dicembre.
I furti
Ancora in Piemonte c'è un altro allarme, di tutt'altro genere, anche questo segnalato da “La Stampa”. Si tratta del furto di nocciole tonde e gentili.
In Emilia Romagna bisogna fare i conti con il furto di trattori ai danni sia di un'azienda del bolognese (Il Resto del Carlino, 9 dicembre), sia del modenese (Gazzetta di Modena, 10 dicembre).
In stalla
Per gli allevatori di bovine da latte arriva finalmente l'accordo sul prezzo del latte che prevede 37 centesimi al litro a partire da gennaio per poi salire sino a 39 centesimi a marzo e aprile. I dettagli si possono leggere il 15 dicembre su “Avvenire”.
Nelle stalle del Veneto non si arresta l'avanzata della blue tongue, malattia che colpisce bovini e ovini, e dalle pagine del “Mattino di Padova” dell'8 dicembre si denuncia la mancanza dei vaccini, senza i quali non è possibile un adeguato piano di prevenzione di questa patologia.
Il 15 dicembre “Arena” precisa che il vaccino è disponibile, ma solo per ovini e carpini. Resta dunque da risolvere il problema della vaccinazione nei bovini.
In Sardegna si continua a parlare di peste suina, una lotta che dura da ben 38 anni e che ancora non vede la parola fine. Intanto, scrive “Unione Sarda” dell'8 dicembre, il patrimonio suinicolo della regione si è dimezzato ed è ora fermo a 250mila capi.
Il vino
Il mondo del vino continua a macinare successi sul fronte dell'export. E' quanto scrive il 14 dicembre “QN” a proposito dei vini toscani e in particolare del chianti classico, che vanta in questo campo numeri da primato.
Nonostante questi risultati, anche il vino deve vedersela con qualche problema sul piano organizzativo. Da “Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre si apprende che 22 aziende hanno deciso di abbandonare l'Unione italiana vini per approdare alla Federvini.
Per il prosecco non si è chiusa la querelle fra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Una sfida, scrive il quotidiano di Trieste “Il Piccolo”, che ora registra la nascita del primo "prosecco Trieste". Una sfida che continua oltre frontiera e chiama in causa la Gran Bretagna dove l'apprezzamento per il tè al prosecco trova la contrarietà del nostro Consorzio di tutela, argomento affrontato da “Libero” dell'8 dicembre.
15 dicembre 2016 Economia e politica