Ancora a parlare di vino, ma questa volta protagonista non è il prosecco, di nuovo al centro di alcune polemiche, ma l'andamento dei mercati di esportazione, che stanno rallentando la corsa.

L'export dei prodotti agroalimentari continua comunque a viaggiare con il segno più davanti, a dispetto dei molti ostacoli da affrontare, fra questi l'embargo russo.

A complicare le nostre esportazioni, almeno per quanto riguarda l'ortofrutta, si aggiunge la Xylella, che induce alcuni paesi di destinazione ad alzare il livello delle barriere fitosanitarie.

Fra le novità, l'alveare hi-tech e l'estrazione dei biofenoli dalle acque di vegetazione dei frantoi.

Di questo e di molto altro si è parlato sui quotidiani in edicola in questi giorni. Vediamoli insieme nelle righe che seguono.

Dove va il vino
Iniziamo dal vino, ora che si hanno le stime definitive sulla produzione, elaborate da Assoenologi e commentate sul “Corriere della Sera” del 20 novembre, per sottolineare la crescita in termini di quantità e qualità, che però si scontra con il calo dei consumi interni, come conferma “Italia Oggi” del 23 novembre.
Nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” evidenzia la tenuta dell'export vitivinicolo, sebbene le stime di Wine monitor mettano in luce una flessione sui mercati comunitari e verso la Russia.

Sui mercati internazionali il vino italiano deve vedersela con forti competitori, come il francese beaujolais, che stando alle informazioni riportate il 18 novembre da “Italia Oggi”, sta crescendo a tre cifre sul mercato cinese.

Non si è ancora spenta l'eco delle polemiche sul prosecco sollevate dalla trasmissione Report. Il “Gazzettino” del 23 novembre riporta infatti la cronaca di una importante inaugurazione dove il celebre vino doveva essere il protagonista, escluso all'ultimo momento.
Una decisione criticata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che dalle colonne del “Gazzettino” del 24 novembre definisce questa scelta un "autogol".

Nulla a che vedere con questa inutile querelle il duello fra prosecco e fresh&chips, una delle molte conseguenze della brexit, argomento sul quale si sofferma il 18 novembre “Il Sole 24 Ore”.

Ancora in tema di vino, va ricordato il varo definitivo del Testo unico che governa questa materia. Con la sua approvazione, scrive “Italia Oggi” del 23 novembre, ci saranno maxi multe sino a 45mila euro per chi "bara" su trattamenti e vinificazione.

I mercati
Il 2016 si avvia alla conclusione e si appresta ad essere ricordato come l'anno nero per la carne. I dati sui primi nove mesi indicano un calo dei consumi che supera il 5%, stando alle anticipazioni pubblicate il 23 novembre da “Il Sole 24 Ore”.

A dispetto di questa flessione sul mercato interno, le esportazioni sono di segno opposto per i prodotti trasformati e meglio potrebbe andare se non ci fossero gli ostacoli frapposti dall'embargo russo, considerazioni che troviamo su “QN” del 23 novembre.

Fra i prodotti che segnano un significativo aumento delle esportazioni, “Il Sole 24 Ore” del 19 novembre ricorda la frutta secca, che segna un più 18% nell'export ed un incremento delle superfici destinate a queste produzioni. E' un'ulteriore conferma dell'apprezzamento che le nostre produzioni agroalimentari incontrano sui mercati internazionali.

Il successo del cibo made in Italy è cosa che inorgoglisce le industrie del settore riunite in Federalimentare, settore che vanta una presenza di 54mila aziende per un fatturato di 134 miliardi di euro, come puntualizza “QN” del 23 novembre.

Chissà se dal prossimo anno potrà figurare anche la canapa fra i prodotti che godono del favore dell'export. C'è infatti il via libera alla legge per la promozione della filiera della canapa, che in Lombardia si estende già su 152 ettari, come si legge il 24 novembre sulla “Gazzetta di Mantova”.

Tra mele e pomodori
Le note dolenti riguardano invece il mercato interno. E' il caso del pomodoro da industria, alle prese con bassi prezzi e scarsa capacità di aggregazione e organizzazione. Lo denuncia il 19 novembre “Il Resto del Carlino”, che segnala l'opportunità che il settore potrebbe cogliere facendo sistema fra distretto del Nord e del Sud.

Qualche preoccupazione è in arrivo per le mele, dopo la flessione registrata sul fronte dell'export. Le cause, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 20 novembre, sarebbero da ascrivere, seppure indirettamente, alla Xylella.
Alcuni paesi di destinazione, fra i quali la Giordania, per il timore di questa patologia, pretendono certificazioni di garanzia anche per prodotti come le mele.

Xylella e gli ispettori
A proposito di Xylella, il “Quotidiano di Puglia” del 18 novembre offre un resoconto della visita degli ispettori comunitari. Il giorno seguente il “Corriere del Mezzogiorno” conferma che su oltre 70mila ettari controllati sono solo due i casi conclamati di Xylella.

Si arriva al 22 novembre per avere conferma dal “Quotidiano di Puglia” che le verifiche dei controllori Ue si sono concluse con esito positivo, promuovendo così il lavoro di prevenzione e controllo attuato in Puglia.

Spazio innovazione
Con frequenza i quotidiani trovano spazio per le nuove ricerche o più semplicemente per qualche "curiosità" in campo agroalimentare. E' il caso de “La Sicilia” del 18 novembre, che riporta il resoconto sulla messa a punto di un impianto per la estrazione di biofenoli, poi utilizzati come conservanti, dalle acque di vegetazione dei frantoi.

Interessante anche l'articolo pubblicato il 23 novembre da “Italia Oggi” a proposito dell'alveare "hi-tech" che una giovane startup sta mettendo a punto per monitorare il lavoro e lo stato di salute delle api.

Nello stesso giorno “QN” racconta la trasformazione di un'antica macelleria di Prato in gastronomia in stile vegano. Un segno, preoccupante per chi produce carne, di come evolvono i consumi.

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